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Eritreo ucciso 'per colore pelle', shock in Israele

Il migrante ieri è stato scambiato per un terrorista a BeerSheva

Palestinian clash with the Israeli army in the West Bank

Redazione Ansa

"Solo per il colore della pelle": questa, in definitiva, secondo Yediot Ahronot, la ragione della morte violenta di Mila Haftom Zarhum, 29 anni, il cittadino eritreo che ieri è rimasto ucciso durante un attentato nella stazione centrale degli autobus di Beer Sheva (Neghev). Scambiato erroneamente per un complice dell'attentatore arabo - un beduino del Neghev - è stato colpito dal fuoco di un agente di sicurezza. Quindi, mentre era a terra incapace di esprimersi in ebraico, è stato ancora colpito alle gambe da spari di un agente della guardia di frontiera e percosso da persone persuase che fosse un terrorista palestinese. Su di lui sono piovuti sputi e calci. In nottata è spirato in un ospedale di Beer Sheva.    Zarhum era in Israele da quattro anni. Aveva servito nelle forze armate eritree, ma come molti altri connazionali aveva lasciato il Paese in cerca di fortuna. Era arrivato in Israele un po' per caso, dicono i conoscenti. Aveva trovato lavoro a Ein Habsor (Neghev), in una fattoria dove si coltivano i fiori. "Una persona delicata, per bene", ha detto di lui il gestore della società. "Quanto ci affligge la sua morte!".
    Ieri Zarhum era arrivato a Beer Sheva per estendere il visto di soggiorno. Ma si è trovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Mentre nella stazione degli autobus si creava il caos in seguito agli spari di un attentatore arabo un agente di sicurezza ha visto l'eritreo e - malgrado fosse disarmato - gli ha sparato.

 

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