I ribelli del Donbass hanno rimandato al prossimo anno le elezioni locali avversate dal governo ucraino e prima fissate per il 18 ottobre a Donetsk e per l'1 novembre a Lugansk: ma "a condizione dell'esecuzione completa dei punti politici di Minsk-2 da parte di Kiev". Lo fanno sapere le agenzie. Il voto potrebbe svolgersi a febbraio.
Mosca accoglie positivamente la decisione dei ribelli del Donbass di rimandare al prossimo anno il voto nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk. "Questo - ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov - è un altro esempio di approccio costruttivo e flessibile nell'interesse della messa in atto degli accordi di Minsk"
Si tratta di un "passo fondamentale", sottolinea anche l'Ue spiegando che la decisione "permette di preparare le elezioni locali in linea con la legislazione ucraina e con gli standard Osce ed il monitoraggio Odihr". La loro "corretta messa in atto" è "un fondamentale passo avanti verso l'attuazione degli accordi di Minsk, dichiara la portavoce dell'Alto rappresentante Federica Mogherini aggiungendo che, assieme all'accordo sul ritiro delle armi, l'annuncio "offre nuova speranza" di un accordo politico.
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