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'Nemtsov ucciso dai servizi segreti ceceni', Assange spiega l'omicidio in una intervista

Per dimostrare ai colleghi dell'Fsb russo che "non controllano Mosca e che loro possono uccidere chiunque alle porte del Cremlino"

Boris Bemtsov

Redazione Ansa

 Boris Nemtsov è stato ucciso dai servizi segreti ceceni, per dimostrare ai colleghi dell'Fsb russo che "non controllano Mosca e che loro possono uccidere qualcuno alle porte del Cremlino": questa la tesi di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, esposta in una lunga intervista pubblicata oggi dal quotidiano argentino Pagina 12. Secondo Assange, Mosca sta usando militari ceceni per "allenare ed appoggiare le forze separatiste dell'Est dell'Ucrana" perché i loro uomini "sono quelli che hanno maggiore esperienza in quelle che chiamano operazioni anti-insorti, che poi vuol dire combattere una guerra civile" e queste forze sono controllate dal presidente Razman Kadyrov, che "ha sviluppato un servizio di intelligence abbastanza potente, che è stato anche accusato di vari omicidi, perfino a Vienna, di oppositori di Kadyrov" e rivaleggia ormai con l' Fsb. "I colpevoli materiali della morte di Nemtsov, ucciso vicino al Cremlino, erano ceceni vicini ai servizi segreti di quel paese", ha aggiunto, ma questo "non vuole dire che Kadyrov abbia ordinato l'omicidio, può essere stato qualcuno in un comando intermedio che voleva dimostrare la sua utilità a Kadyrov o all'estrema destra russa",. Quanto alle possibili responsabilità di Vladimir Putin nel caso, Assange sostiene che il leader russo ha "causato molta confusione" nell'opinione pubblica del suo paese e in Occidente decorando, poche settimane dopo la morte di Nemtsov, nella stessa cerimonia sia Kadyrov "che l'agente del Fsb che avvelenò con il polonio Litvinenko in un ristorante di sushi londinese" nel 2006, un fatto che è stato interpretato come se il leader del Cremlino dicesse: " ho appoggiato con la stessa forza i due omicidi".

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