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Jihadisti attaccano l'esercito in Sinai, decine i morti

Massima allerta in Egitto, Sisi convoca il Consiglio di Difesa.

Redazione Ansa

di Laurence Figà-Talamanca

Il Sinai è in fiamme. Decine di militari egiziani sono rimasti uccisi in una serie di attentati, che rappresenta il più sanguinoso attacco terroristico contro le forze armate dalla caduta di Hosni Mubarak nel 2011.
    L'allerta è altissima in tutto l'Egitto, dove episodi di violenza e attentati, seppur di minore entità, si registrano quasi ogni giorno. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha immediatamente convocato il Consiglio di difesa nazionale, per fare il punto della situazione e decidere eventuali nuove misure di sicurezza per il nord del Sinai, dove l'esercito conduce da almeno due anni una massiccia campagna contro le forze jihadiste. Secondo il ministero della Salute, nei tre diversi attentati - di cui uno compiuto da un kamikaze a bordo di un'autobomba - sono morti 30 militari, e diversi sono rimasti feriti, con un bilancio che potrebbe ancora salire. Gli attacchi non sono stati al momento rivendicati, ma il dito è puntato contro il gruppo jihadista Ansar beit al Maqdis vicino allo Stato islamico, che in passato ha rivendicato altri attentati contro le forze egiziane nella penisola, nonché filmato la decapitazione di ostaggi in pieno 'stile Isis'.
    La giornata di sangue è cominciata con due bombe piazzate sul ciglio della strada vicino a Sheikh Zowayyed, nel governatorato di Al Arish, nel nord del Sinai, ed esplose al passaggio di due veicoli militari. Almeno 7 soldati sono rimasti uccisi. Poche ore dopo l'attacco più violento: secondo quanto riferito all'ANSA da fonti della sicurezza, un kamikaze è arrivato a bordo di un'autobomba su una postazione militare di Karm el Kawadess, a Sheikh Zowayyed, facendosi esplodere in mezzo ai soldati. Sul checkpoint sono poi piovuti proiettili di mortaio e di Rpg. Sul colpo sono morti in 12, ma i feriti erano decine e il bilancio è salito a 19 con il passare delle ore.
    Anche un'ambulanza che trasportava i feriti dalla base all'ospedale di Al Arish è stata presa di mira da un ordigno sulla strada, ma non è stata colpita. Decine di residenti si sono precipitati all'ospedale per donare il sangue, mentre il panico si è impossessato di Sheikh Zowayyed, dove già da un anno e mezzo è in vigore un coprifuoco notturno di 12 ore.
    Il funerale delle vittime è previsto per domani alla presenza del presidente Sisi e del ministro della Difesa. Secondo informazioni non confermate di siti web, i jihadisti avrebbero inoltre sequestrato tre alti ufficiali, ma la notizia è stata smentita da fonti militari e della sicurezza.
    Al Cairo, come ogni venerdì di preghiera, si sono svolte le manifestazioni anti-governative dei Fratelli musulmani, messi al bando dopo la deposizione dell'ex presidente Mohammed Morsi e la dura repressione dei sit-in dei suoi sostenitori nel 2013. Nel quartiere di Matarya, a nordest della capitale, un gruppo di residenti si è scontrato con un corteo della Confraternita e un bambino di 7 anni è morto, colpito alla testa da un proiettile vagante. La polizia ha usato i lacrimogeni per disperdere un'altra manifestazione a Giza, nel sud del Cairo. Un sottufficiale è stato ucciso in un agguato da due uomini a bordo di una moto, mentre stava uscendo dal suo ufficio al Dipartimento di sicurezza nazionale nel governatorato di Sharkya, nel Delta del Nilo. Le forze dell'ordine restano infatti l'obiettivo principale degli attentati. L'ultimo due giorni fa: un ordigno artigianale è esploso davanti all'università del Cairo ferendo 7 agenti e 4 passanti. Quell''attacco è stato rivendicato oggi dal gruppo jihadista Ajnad Misr. 
   

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