Medio Oriente

"Isis usò cloro in attacchi a forze irachene"

Washington Post, 11 poliziotti ricoverati il mese scorso con sintomi di vomito e veritigini

Redazione Ansa

"I jihadisti dell'Isis hanno usato gas cloro in attacchi contro le forze irachene". Secondo il Washington Post, 11 poliziotti sono stati ricoverati lo scorso mese con sintomi di vomito, vertigini e difficoltà respiratorie. Diagnosi: avvelenamento da cloro. E' il primo caso confermato di uso di armi chimiche da parte dei jihadisti. In particolare, i militanti dell'Isis avrebbero usato gas a cloro il mese scorso nel corso di un'offensiva contro le forze di polizia irachene vicino alla città di Balad, a nord di Baghdad. I testimoni raccontano che i jihadisti hanno provocato un'esplosione che ha liberato una nube di fumo giallastro. Undici agenti sarebbero rimasti gravemente intossicati ma nessuno di loro sarebbe morto. Quello di Balad sarebbe solo uno degli attacchi in cui l'Isis starebbe cercando di affinare le sue capacità di costruire armi chimiche. Del resto l'allarme è stato da tempo lanciato da più parti. I jihadisti in Iraq hanno conquistato dall'estate scorsa il controllo di vaste aree in cui sorgevano gli impianti di armi chimiche dell'ex regime di Saddam Houssein. E anche se gli esperti continuano a ripetere che in tali siti erano rimasti solo circa 2.500 razzi vecchi e inutilizzabili, è anche vero che questi razzi erano pieni di gas nervino ed altri agenti letali. Sostanze con cui i jihadisti starebbero sperimentando ordigni che potrebbero diventare sempre più efficaci e letali.

Intanto a Tallinn il presidente turco Recep tayyip Erdogan ha annunciato che i curdi siriani di Kobane hanno accettato l'aiuto di 1.300 uomini dell'Esercito libero siriano. "Ho saputo che il numero di peshmerga (i combattenti curdi che dal Kurdistan iracheno devono attraversare la Turchia per combattere a Kobane) è stato ridotto a 150. E che il Pyd (per Ankara l'equivalente siriano del Pkk) ha accettato l'arrivo di 1.300 uomini dall''Esercito libero siriano", ha spiegato il presidente turco. Ma i vertici delle milizie curde che a Kobane resistono all'assedio dell'Isis smentiscono quanto affermato dal presidente turco. Citato dalla tv panaraba al Arabiya, il leader delle Forze di protezione curda (Ypg), Saleh Muslim, ha detto che nessun accordo è stato raggiunto finora con l'Esercito libero siriano (Els), piattaforma di miliziani ribelli non islamisti. Muslim ha però ricordato che i curdi di Kobane e i miliziani dell'Els già collaborano e che tra i due gruppi esistono contatti.

L'Osservatorio siriano dei diritti umani ha reso noto che i raid aerei condotti da Usa e alleati in Siria contro l'Isis hanno causato in un mese almeno 553 morti, 32 dei quali civili. Nell'elenco dell'ong figurano 464 jihadisti dell'Isis, 57 di al-Nusra (branca qaedista del fronte anti-Assad), ma anche 32 civili inclusi 6 bambini e 5 donne.

Il ministro dell'Informazione di Damasco, Omran al Zubi, ha affermato che la Siria sta fornendo "sostegno militare e logistico" alle milizie curde che si battono contro l'Isis per difendere Kobane. L'esercito siriano, ha aggiunto il ministro, continuerà ad offrire tale sostegno e il governo "continuerà a combattere il terrorismo, nonostante non faccia parte della Coalizione internazionale" guidata dagli Usa. Damasco ha sostenuto inoltre che l'aviazione governativa siriana ha distrutto due dei tre jet usati dall'Isis nel nord della Siria.

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