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Siria, Onu: oltre 191mila morti documentati da 2011

Pillay (Onu) denuncia paralisi internazionale

Redazione Ansa

Sono oltre 191mila le persone uccise in tre anni di conflitto in Siria: lo rivela un rapporto delle Nazioni Unite reso noto a Ginevra. Il dato, più che raddoppiato rispetto ai 93mila morti segnalati circa un anno fa, riguarda solo i casi documentati e si tratta "senza dubbio di una sottovalutazione del numero reale", afferma l'Onu.

"La paralisi internazionale" ha incoraggiato gli "assassini, i torturatori e i devastatori in Siria". Lo ha denunciato a Ginevra l'Alto commissario Onu per i diritti umani Navi Pillay.

Secondo un altro rapporto, dell'Osservatorio nazionale dei diritti umani in Siria (Ondus), le persone uccise in Siria dalla metà di marzo 2011, inizio delle prime proteste pacifiche anti-regime represse nel sangue, al 2 agosto scorso sono 180.215, tra cui 58.805 civili. Di questi, 9.438 sono minori e 6.032 sono donne. Tra gli armati, 68.780 sono gli uccisi tra le forze del regime e dei loro alleati mentre 49.699 sono i morti nel variegato fronte delle opposizioni. I combattenti non siriani morti in Siria sono oltre 18mila, tra jihadisti ed estremisti sunniti di diverse nazionalità e numerosi jihadisti sciiti libanesi e iracheni giunti in sostegno del regime di Damasco.

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