Mondo

Italiane rapite in Siria: ecco cos'è il progetto Horryaty

Fondato dalle cooperanti scomparse in Siria dopo viaggio a marzo

Greta Ramelli (S) e Vanessa Marzullo in una foto tratta da facebook

Redazione Ansa

Ecco in cosa consiste il progetto Horryaty, come si legge su Facebook, fondato dalle due cooperanti rapite in Siria.
    ''Il progetto nasce dopo un sopralluogo effettuato nel mese di marzo da Roberto Andervill, socio IPSIA, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo attiviste per la Siria. Atterrati in Turchia, siamo stati accompagnati da una guida siriana nella sua terra, di preciso nelle zone rurali di Idlib, a sud ovest rispetto ad Aleppo. Durante questa prima visita si è cercato di instaurare un primo rapporto con la popolazione locale, al fine di capire le vere necessità e visitare i luoghi coinvolti nel progetto. In particolar modo sono stati visitati i due centri di Primo Soccorso di B. e H., dove c'è stata la possibilità di rilevare le principali problematiche nell'ambito dell'assistenza medica: carenza di personale adatto e di materiale essenziale per condurre assistenza sanitaria di base e di emergenza. Durante questa missione siamo stati sempre accompagnati e scortati da personale locale, con un alto grado di sicurezza''.
    Seguono gli obiettivi del progetto: ''In collaborazione con il personale medico presente sul posto si è deciso di attivarsi al fine di perseguire due specifici obiettivi: 1. Attivare un corso base di primo soccorso e rifornire alcune aree di kit di emergenza di Primo Soccorso corredati di tutto il materiale occorrente.
    2. Garantire ai pazienti malati di patologie croniche di accedere alle giuste terapie rispettando i tempi, dosi e qualità dei farmaci. Il nostro Progetto si compone così di due parti distinte che verranno portate avanti sia in maniera separata e sia in parallelo, a seconda delle esigenze contingenti in loco''.

   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it