Asia

Cina: ancora sangue nel Xinjiang, 13 morti a Kashgar

Altissima tensione nella regione abitata da musulmani Uighuri

Tensione nello Xinjiang

Redazione Ansa

Ennesimo episodio di sangue nel Xinjiang, l'indocile provincia cinese in cui è radicata la minoranza degli Uighuri, etnia turcofona e musulmana, e dove oggi 13 persone sono state uccise in un attacco aduna caserma della polizia. "Nella mattina del 21 giugno, un gruppo di delinquenti si e' introdotto con un' autovettura in un edificio della polizia nella contea di Yecheng, vicina alla citta' di Kashgar, e ha fatto esplodere delle bombe", ha affermato il governo locale in un comunicato dai toni sbrigativi diffuso su Internet. "La polizia ha abbattuto i 13 aggressori", hanno precisato le autorità senza aggiungere altri particolari. Secondo un giornale di Hong Kong, tuttavia, almeno dieci poliziotti sono rimasti feriti.
    Il Xinjiang, una vasta regione montuosa e desertica che confina con l' Asia meridionale e centrale, è abitata dagli uighuri, una popolazione turcofona di religione musulmana che dal 2009 è ai ferri corti con la maggioranza dei cinesi di etnia han. Gli uighuri sono circa nove milioni, cioe' il 45% della popolazione attuale del Xinjiang, che ha lo status di una Regione Autonoma della Cina. Il resto è composto da minoranze di origine centroasiatica e da immigrati da altre regioni della Cina. Nell'estate del 2009 a Urumqi, capitale regionale, gruppi di giovani uighuri si scontrarono con immigrati cinesi e forze di sicurezza. Quasi 200 persone rimasero uccise.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it