Politica

Def: sì al rinvio del pareggio di bilancio

Ok Camera e Senato a rinvio pareggio di bilancio

Enrico Morando in Aula

Redazione Ansa

Via libera della Camera e del Senato al rinvio del pareggio di bilancio indicato dal governo con la nota di aggiornamento al Def. L risoluzione, che aveva bisogno della maggioranza assoluta (316 voti favorevoli) è passata con 342 sì. 

I voti favorevoli al rinvio del pareggio di bilancio ottenuti in Aula al Senato salgono a quota 171. Poco dopo la lettura dell'esito delle votazioni infatti è intervenuto il senatore Roberto Formigoni spiegando come il suo voto favorevole non fosse stato registrato

Entro la mattinata i senatori dovrebbero dare il via libera alla risoluzione di maggioranza che prevede, tra l'altro, l'autorizzazione all'uso dei margini di flessibilità previsti dall'ordinamento europeo legati all'attuazione delle riforme nonché al cosiddetto 'sconto migranti', pari allo 0,2% del Pil qualora la Ue riconoscesse i costi relativi all'accoglienza dei migranti. I senatori saranno chiamati a esprimere due votazioni: una sulla nota di aggiornamento che richiede la maggioranza semplice e un'altra per l'autorizzazione al rinvio del pareggio di bilancio che richiede la maggioranza assoluta.

Lega polemica, è schiaffo ai poveri - Il governo riferisca alla Camera su "spending review", "neutralizzazione clausole di salvaguardia" e annunci relativi alle tasse sulla casa. In una risoluzione, illustrata oggi in Aula dal deputato leghista Guido Guidesi, il Carroccio chiama premier e ministri a riferire sui contenuti della nota di aggiornamento del Def, rilanciando le "perplessità" che, sul documento, "hanno espresso "Upb, Banca d'Italia e Corte dei Conti". "La spending review citata da Renzi come copertura delle sue promesse rimane un concetto vago", ha detto Guidesi. "Il governo si impegni ad utilizzare a copertura delle misure fiscali annunciate solo tagli di spesa già avviati ed efficaci". La Lega chiede inoltre un impegno all'esecutivo "a proseguire sulla strada da noi tracciata del federalismo fiscale" e "a non cumulare deficit se non per stimolare la crescita e garantire sostegno alle fasce sociali più deboli". Renzi "non sta investendo nella crescita, ma punta solo a strappare da Bruxelles l'autorizzazione a fare nuovo debito per coprire i suoi annunci propagandistici". "Sarebbe vergognoso se dai vincoli europei fossero escluse le spese per l'accoglienza degli immigrati e non le misure a tutela dei cittadini colpiti dalla crisi".

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