Professioni

Confindustria, 'salvaguardare il contratto collettivo buono'

Audizione: 'Ruolo strategico anche sul fronte del welfare'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 04 APR - "Lo strumento del contratto collettivo, quello buono, andrebbe salvaguardato, perché a nostro modo di vedere, se la contrattazione collettiva non funziona, accadono due fatti: il primo è che il Parlamento è costretto a interrogarsi sulla necessità di fissare un salario minimo per legge, o un equo compenso", e il secondo è che "il magistrato interviene, come è successo in alcuni ambiti come quello della vigilanza privata e stabilisce lui qual è la tariffa". A farlo sapere Confindustria, nel corso dell'audizione di questa mattina nella Commissione bicamerale per il controllo sulle forme previdenziali, dove una delegazione di tecnici ha affermato ancora: "Noi siamo convinti che la contrattazione collettiva debba funzionare. E debba funzionare regolarmente e bene, per questo noi abbiamo posto da anni il tema della misura della rappresentanza, ai fini di individuare quale sia, in ogni singolo settore, il contratto di riferimento, e non - è stato evidenziato - come si legge nel documento conclusivo del Cnel", i "contratti di riferimento". Per Confindustria, infine, recita la memoria inviata ai parlamentari, "in un contesto di profonde trasformazioni sociali, il welfare contrattuale svolge - e può certamente continuare a svolgere - un ruolo strategico, per mezzo di ogni livello di contrattazione collettiva, nella soddisfazione dei nuovi bisogni dei lavoratori". (ANSA).
   

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