Professioni

Abusivismo professionale, tributaristi in linea con la sentenza

Alemanno (Int) dopo il recente pronunciamento della Cassazione

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 09 FEB - La recente sentenza della Cassazione civile che "ha condannato per abuso di professione una società commerciale che esercitava attività in ambito fiscale, contabile e assistenziale, ha ribadito le indicazioni di altre sentenze della stessa Cassazione anche a sezioni unite, evidenziando come la previsione di condanna per abuso di professione e titolo si concretizzi quando il soggetto che opera nel settore contabile tributario non espliciti sempre in tutte le comunicazioni con i terzi indicazioni tali da non creare confusione tra le varie figure professionali del settore ordinistico e di quello associativo". Lo ricorda, in una nota, l'Int, Istituto nazionale tributaristi.
    "Pertanto - sottolinea l'associazione - chi svolga attività professionale in ambito contabile dovrà sempre rendere chiare e visibili indicazioni quali: l'attività svolta, i riferimenti legislativi alla sua attività professionale e quelli alle abilitazioni normative, nonché eventuale iscrizione ad associazione professionale iscritta nell'elenco del ministero delle Imprese e del made in Italy autorizzata a rilasciare l'attestato di qualità e di qualificazione professionale ai propri iscritti, come nel caso dell'Int".
    Una sentenza "che ricalca perfettamente quanto i tributaristi dell'Int attuano da sempre, stigmatizzando ogni forma di abusivismo", afferma il presidente dell'Istituto, Riccardo Alemanno, che puntualizza: "A dicembre abbiamo ulteriormente implementato le indicazioni che il tributarista Int deve evidenziare in tutte le comunicazioni con i propri assistiti, ma questo non solo per previsione legislativa e giurisprudenziale, ma anche per l'orgoglio del senso di appartenenza. Per cui nessuna velleità, da parte nostra, di essere equiparati ad altre figure professionali, ma solo il fermo diritto allo svolgimento della nostra attività professionale. L'attività di donne e uomini che lavorano e danno lavoro, nel rispetto dell'ordinamento, dei propri assistiti e delle altre professioni, ma che al tempo stesso pretendono rispetto", termina la nota. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it