Economia

Ingegneri, il 17% è donna e il divario reddituale è del 48%

Perrini: 'Le laureate sono oggi poco più del 30%'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 MAR - Nella nostra Penisola si osserva un "apprezzabile" incremento della quota di donne iscritte all'Albo degli ingegneri: erano, infatti, il 9% del totale nel 2007, a fronte del 17% attuale, ma per la categoria tecnica al femminile vi sono i medesimi "differenziali salariali di genere, presenti in tutti i settori e a tutti i livelli". Lo segnala lo stesso Consiglio nazionale, specificando che, "nell'ambito del lavoro professionale il dato è eclatante: dagli ultimi disponibili, risalenti al 2021, tra gli ingegneri iscritti ad Inarcassa (l'Ente previdenziale degli architetti e degli ingegneri, che assicura esclusivamente chi esercita l'attività autonomamente, ndr), gli uomini registrano un reddito medio di 44.459 euro", mentre per il segmento 'rosa scende a "26.083 euro con un 'gender paygap' quasi del 48%".
    Quanto, invece, agli architetti iscritti alla Cassa pensionistica presieduta da Giuseppe Santoro, "registrano un reddito medio annuo di 33.525 euro a fronte dei 20.748 euro delle colleghe, con un divario pari al 38%". Il Consiglio nazionale degli ingegneri rammenta, inoltre, che "il 'gender paygap' di tutti i liberi professionisti iscritti alle Casse private si attesta attualmente, secondo i dati dell'Adepp (l'associazione che le riunisce), al 44%". Secondo il presidente degli ingegneri italiani Angelo Domenico Perrini, "le laureate in Ingegneria sono oggi poco più del 30% del totale a fronte di poco più del 20% di venti anni fa", aggiungendo che per la parità dei diritti servirebbero "migliori incentivi e servizi soprattutto per le famiglie e per le donne più giovani, che dovrebbero poter condividere le attività relative alle cure parentali. Da questo punto di vista, anche le Casse di previdenza private potrebbero essere maggiormente protagoniste di una stagione che sostenga le nuove generazioni di donne lavoratrici", chiosa. (ANSA).
   

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