(ANSA) - MILANO, 14 OTT - Per circa 4 investitori su 10 (il
39%) il valore degli asset immobiliari a livello globale calerà
tra il 5% e il 10% nel 2020, mentre circa un terzo (il 31%)
prevede una diminuzione superiore al 10%, quale conseguenza
della crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. In Europa
quest'ultimo dato risulta inferiore (23%) rispetto a quello
globale, segno di una maggiore fiducia nella tenuta del
comparto. E' quanto emerge da un'indagine di Duff & Phelps Real
Estate Advisory Group (Reag), che ha coinvolto top manager e
investitori nel settore real estate in Europa, Regno Unito e
Usa.
I settori maggiormente penalizzati nel lungo termine saranno
quelli del retail e dell'hotellerie (indicati rispettivamente
dal 37% e dal 36% del campione). La maggioranza degli
investitori si aspetta una diminuzione delle quotazioni nel
retail tra il 10% e il 40% nei prossimi 12 mesi, mentre il 36%
crede che il comparto logistica-industriale emergerà come il più
forte dalla crisi attuale, ed emergono prospettive positive per
il residenziale. "Gli investitori - spiega l'indagine - possono
comunque sentirsi rassicurati dal fatto che il 90% delle aziende
prevede che le quotazioni degli asset immobiliari possano
tornare ai livelli pre-pandemia entro il 2021". Infatti, il 41%
degli intervistati a livello globale, che salgono al 51% in
Europa, si dicono "più ottimisti ora riguardo il comparto real
estate europeo rispetto a quanto lo erano all'inizio della
pandemia". In particolare, i gestori di fondi di investimento
sono i più ottimisti e il 42% degli investitori ha mantenuto
invariati i propri impegni di capitale o pensa addirittura di
incrementarli. Inoltre, il 70% dichiara di essere pronto ad
impiegare le risorse finanziarie disponibili, quando necessario.
(ANSA).
Immobiliare: prezzi giù anche oltre 10%, ripresa nel 2021
Indagine Duff su top manager e investitori nel mondo