Economia

Avv. Corte Ue, legittimo che Comune regoli affitti online

Ma misure devono essere giustificate e proporzionate

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 02 APR - La Direttiva europea sui servizi 2006/123 è applicabile all'affitto a breve termine di alloggi tramite piattaforme online come Airbnb. Le autorità nazionali e cittadine possono quindi attuare misure "proporzionate e non discriminatorie" che regolino l'accesso a questi servizi. Ad esempio, la carenza di alloggi ad uso residenziale può giustificare, in quanto motivo prioritario d'interesse generale, l'obbligo per i proprietari di ottenere un'autorizzazione comunale all'affitto dei locali. Lo sostiene l'avvocato generale della Corte di giustizia Ue, Michal Bobek, nelle conclusioni di una causa che vede due proprietari opporsi al Comune di Parigi. A seguito di un'indagine nel 2015, i proprietari - che avevano affittato gli alloggi su Airbnb senza autorizzazione - erano stati condannati al pagamento di una multa e a riconvertire i beni a uso abitativo. La Corte di cassazione francese ha chiesto ai giudici europei di chiarire se rientri nel campo di applicazione della direttiva Ue sui servizi una normativa come quella parigina, che obbliga i proprietari di alloggi ammobiliati a ottenere un'autorizzazione per poterli affittare per brevi periodi. Secondo l'avvocato generale, la direttiva è applicabile e consente l'introduzione di regolamenti nazionali e municipali "giustificati da motivi d'interesse generale". Le conclusioni dell'avvocato non vincolano la sentenza della Corte, ma spesso ne anticipano i contenuti. (ANSA).
   

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