Economia

Confedilizia: per salvare negozi, cedolare,libertà contratti

Regole in vigore sono 'preistoriche'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 FEB - Cedolare secca e maggiore libertà nei contratti. E' questa la ricetta secondo Confedilizia per evitare la fuga dei negozi dai centri denunciata dalla Confcommercio.
    "Il fatto che i contratti di locazione dei locali commerciali siano regolati ancora da una legge preistorica come quella del 1978 sull'equo canone, è una assurdità che non ha paragoni", dice Confedilizia in una nota. "Si tratta di una disciplina che - imponendo contratti di 12 o 18 anni a canone immutabile (salvo l'Istat) - impedisce l'incontro fra domanda e offerta, precludendo l'apertura di nuove attività da parte di tanti giovani che avrebbero bisogno di lavorare. Se a tutto ciò si aggiunge una tassazione che - fra Irpef, addizionali Irpef, Imu e Tasi - arriva ad erodere il 70/80 per cento dei canoni, il quadro che ne deriva è quello che abbiamo tutti davanti agli occhi: locali abbandonati, degrado, insicurezza, Pil che non cresce, consumi che non ripartono. La soluzione a tutto ciò esiste: derogabilità della legge sull'equo canone per tutti - e non solo, come ora previsto, per le locazioni con canone annuo superiore a 250 mila euro - e cedolare secca per gli affitti commerciali. Mettiamo subito in cantiere queste due misure e i risultati non tarderanno ad arrivare".(ANSA).
   

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