Economia

Le collezioni d'arte delle imprese, un volume di Confindustria

'Serve una disciplina adeguata a sostegno degli investimenti'

Redazione Ansa

(ANSA) - TORINO, 06 MAG - Le imprese raccontano il loro rapporto con l'arte. E' il tema al centro del volume "Il segno dell'arte nelle imprese. Le collezioni corporate italiane per l'arte moderna e contemporanea", presentato presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
    Il volume, edito da Marsilio Arte, su iniziativa di Confindustria, con il patrocinio del Ministero della Cultura, accoglie immagini e storie di 57 collezioni di arte moderna e contemporanea custodite dalle imprese.
    Il progetto è nato su iniziativa di Katia Da Ros, vice presidente per Ambiente, Sostenibilità e Cultura, e di Antonio Alunni, presidente del Gruppo tecnico Cultura di Confindustria, con l'obiettivo di promuovere un fenomeno poco conosciuto al grande pubblico e valorizzare il ruolo delle imprese come motore di crescita non solo economica, ma anche civile, sociale e culturale dei territori.
    Da una ricerca condotta da Nomisma nel 2021 (commissionata dal gruppo Apollo con il sostegno di Intesa Sanpaolo) emerge che il mercato dell'arte ha un potenziale economico rilevante: nel 2019 ha generato un giro di affari pari a 1,46 miliardi di euro, con un impatto complessivo pari a 3,78 miliardi di euro (effetto moltiplicatore pari a 2,60) con 36mila lavoratori coinvolti.
    "Per cogliere questo potenziale, occorre promuovere gli investimenti delle imprese in arte e cultura, attraverso policy e strumenti regolatori adeguati ed efficaci. Invece, registriamo l'assenza di un framework soddisfacente, a partire dalla stessa definizione di collezioni d'arte d'impresa. L'obiettivo, quindi, è anche di richiamare l'attenzione degli interlocutori istituzionali su tali aspetti", ha sottolineato Da Ros.
    "Abbiamo voluto fare una fotografia del collezionismo e del mecenatismo, ma anche fare capire al pubblico e alle istituzioni che il Paese ha bisogno di arte contemporanea. In Italia manca una disciplina delle collezioni d'arte delle imprese e dal punto di vista fiscale non si premiano gli investimenti in arte" spiega Alunni. "Parlare di arte vuol dire parlare di futuro. Più riusciremo a portare l'arte nelle imprese, più riusciremo a capire questo sistema e magari saremo noi a proporre nuovi linguaggi". (ANSA).
   

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