Economia

Equo compenso e contratti pubblici, giovani avvocati in protesta

Anac chiede di 'armonizzare' la legge; Aiga vigile sulle tutele

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 MAG - La giovane avvocatura (rappresentata dall'Aiga, l'associazione dei legali under45) protesta contro la recente nota dell'Anac (Autorità anticorruzione) "trasmessa alla cabina di regia presso la presidenza del Consiglio e ai ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture", nella quale "si richiede un intervento legislativo per armonizzare la disciplina dell'equo compenso al codice dei contratti pubblici".
    Lo si legge in una nota dello stesso sindacato dei professionisti presieduto da Carlo Foglieni, secondo cui l'iniziativa punta ad "una vera e propria 'neutralizzazione' della legge 49/2023 (la disciplina sulla giusta remunerazione per i servizi degli autonomi in vigore dal 20 maggio scorso, ndr) contenente le tutele, faticosamente ottenute, per i compensi" degli occupati indipendenti. Per l'Aiga "non si comprende perché, negli appalti pubblici, ai lavoratori dipendenti debba essere garantita la tutela equivalente a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro di settore, che noi riteniamo, profondamente, giusta e analoga tutela non debba essere garantita ai professionisti". La giovane avvocatura si legge, dunque, in una nota, "continuerà a vigilare sui tentativi di eludere l'applicazione della norma sull'equo compenso per garantire il rispetto di uno dei diritti fondamentali in favore di tutti i professionisti e promuoverà ogni azione, in tutte le sedi, volte a scongiurare qualsivoglia tentativo di 'demolizione' della legge faticosamente approvata".
    (ANSA).
   

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