Economia

Cgia, entro 10 anni 3 milioni di lavoratori in meno in Italia(2)

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 13 APR - Le contrazioni della popolazione in età lavorativa più importanti riguarderanno, in particolare, il Sud. Lo scenario più critico interesserà la Basilicata che entro il prossimo decennio subirà una riduzione di questa platea di persone del 14,6% (-49.466 persone). Seguono la Sardegna con il -14,2 (-110.999), la Sicilia con il -12,8 (-392.873), la Calabria con il -12,7 (-147.979) e il Molise con il -12,7 (-22.980). Al contrario, le regioni meno interessate da questo fenomeno saranno la Lombardia con il -3,4 per cento (-218.678), il Trentino Alto Adige con il -3,1 (-21.368) e, infine, l'Emilia Romagna con il -2,6 per cento.
    Con pochi under 30 e una presenza di over 65 molto diffusa, alcuni importanti settori economici potrebbero subire dei contraccolpi negativi, provocando una contrazione strutturale del Pil. Con una propensione alla spesa molto più contenuta della popolazione giovane, una società costituita prevalentemente da persone in età avanzata rischia di ridimensionare il giro d'affari del mercato immobiliare, dei trasporti, della moda e del settore ricettivo (HoReCa). Per contro, invece, le banche potrebbero contare su alcuni effetti positivi; con una maggiore predisposizione al risparmio, le persone più anziane dovrebbero aumentare la dimensione economica dei propri depositi.
    Sempre secondo le stime elaborate dalla Cgiat, tra il 2024 e il 2034 sarà Agrigento la provincia italiana che registrerà la recessione demografica della popolazione lavorativa più importante: -22,1% pari, in termini assoluti, a -63.330 unità.
    Seguono Ascoli Piceno con -19,6 (-26.970), Caltanissetta con -17,9 (-28.262), Enna con -17,7 (-17.170), Alessandria con -17,7 (-48.621), Nuoro con il -17,6 (-21.474), Sud Sardegna con il -17,5 (-35.662) e Oristano con il -16,9 (-15.482). Tra i territori che, invece, sentiranno meno degli altri il calo demografico dei lavoratori attivi Milano con il -2% (-41.493), Bologna con il -1,1 (-6.928), Parma con il -0,3 (-883) e, infine, Prato che, a differenza di tutte le altre province, presenterà un risultato anticipato dal segno più (+0,75% pari a un valore assoluto di +1.269). Il risultato positivo di Prato e di quelle province che hanno subito le contrazioni più contenute delle altre è riconducibile al fatto che, tra le altre cose, queste realtà territoriali presentano un tasso della popolazione straniera su quella residente molto elevata, abbassando così l'età media e incidendo positivamente sulle nascite. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it