Economia

Confindustria moda, 'la crisi del Mar Rosso preoccupa molto'

Pilotti, 'tornano in mente le strozzature e i rincari del Covid'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 GEN - "Forti preoccupazioni" da parte di Confindustria Moda "per le ricadute della crisi del Mar Rosso" potrà avere sul comparto della moda italiana.
    "La vicenda, analizzata dalla prospettiva del manifatturiero moda italiano, cui i nostri settori appartengono, ci fa tornare in mente la fase post Covid, nel 2021, segnata dalle strozzature nella logistica e dal rincaro dei costi di gas ed energia elettrica. La crisi c'è, ma non si vede ancora. È infatti troppo presto per avere dati puntuali sulle conseguenze che dovranno affrontare le piccole e medie imprese che noi rappresentiamo, e che stanno cercando di capire come agire e reagire", afferma in una nota la presidente, Annarita Pilotti.
    Confindustria Moda evidenzia gli effetti che la crisi del Mar Rosso sta avendo sui prezzi delle merci che viaggiano tramite nave. Da inizio dicembre, quando gli attacchi degli Houthi si sono intensificati, i prezzi dei trasporti da Shanghai a Genova sono quasi triplicati (da 1.373 a 5.213 dollari) e hanno fatto quasi altrettanto (da 1.171 a 4.406 dollari) quelli per Rotterdam, secondo il World Container Index (Wci) elaborato da Drewry. E anche l'export sta diventando un problema: da alcuni report - si legge nella nota - emerge che la spedizione di un container dai porti di Napoli, Genova e Trieste verso Shanghai è più cara del 231% rispetto ai primi di gennaio.
    Per non lasciar passare le navi davanti allo Yemen e far loro percorrere la traiettoria dal Capo di Buona Speranza, i viaggi si allungano di circa 15 giorni con un maggior costo in termini di carburante e polizze assicurative, mentre le navi, puntando sui porti del Nord Europa invece che su quelli del Mediterraneo, danneggiano ulteriormente la nostra economia. (ANSA).
   

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