Economia

Il Papa e la cultura d'impresa, card.Gambetti in Confindustria

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 DIC - Una sala gremita di personalità ha accolto stamane il cardinale Mauro Gambetti, arciprete di San Pietro e vicario del Papa per la Città del Vaticano, per la conferenza organizzata dall'Ente Nazionale per il Microcredito presso la sala Pininfarina di Confindustria. L'evento dal titolo 'Chiesa e cultura d'impresa nel Magistero di Francesco' si è aperto con l'indirizzo di saluti del direttore generale di Confindustria, Raffaele Langella: "Dall'incontro tra spiritualità e cultura del lavoro sono emersi molti grandi imprenditori italiani che hanno giocato un ruolo fondamentale nella ricostruzione e nel successivo sviluppo del nostro Paese", ha evidenziato Langella, ponendo l'accento "sull'importanza di ricercare un punto di equilibrio tra sviluppo economico e responsabilità sociale".
    Nella conferenza Gambetti ha affrontato i temi dell'economia sociale e di mercato di Francesco: "Voi siete diventati imprenditori perché un giorno siete rimasti affascinati dall'odore del laboratorio, dalla gioia di toccare con le vostre mani i vostri prodotti, dalla soddisfazione di vedere che i vostri servizi sono utili: non dimenticatelo mai, è così che è nata la vostra vocazione", ha scritto Papa Francesco lo scorso agosto in un suo Messaggio agli imprenditori francesi.
    La vocazione dell'imprenditore è considerata dal Papa una sorta di "atto creatore", che promuove la dignità delle persone legate all'azienda, concorre al bene comune ed è in qualche modo partecipazione alla creazione di Dio. Questo orizzonte offre piena luce per la comprensione del dettato dei padri costituenti, che definirono l'Italia "una Repubblica democratica, fondata sul lavoro", da cui discendono diritti e doveri per contribuire al progresso "materiale e spirituale della società". Infatti, ha spiegato il cardinale, "lavorando, la persona si edifica e cresce anche spiritualmente. Nel pensiero della Chiesa e del Papa, attraverso il lavoro che dà dignità all'uomo, è possibile superare la miseria. Per questo il compito dell'impresa è generare valore ed essere alternativa all'assistenzialismo. In tal senso, in una prospettiva di servizio del bene comune, anche la produzione della ricchezza e la sua moltiplicazione ottenuta con sacrificio (fatica) sono una cosa buona, un dono di Dio, strumenti per favorire il benessere di tutti". (ANSA).
   

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