(ANSA) - VENEZIA, 07 AGO - Se metà dei fumatori inglesi
passassero dalle normali sigarette ai dispositivi elettronici e
al tabacco non combusto, il sistema sanitario dell'Inghilterra
potrebbe risparmiare fino al 13% della spesa, un importo pari a
500 milioni di sterline. Lo sostiene uno studio condotto da
Francesco Moscone, economista all'Università Ca' Foscari Venezia
e alla londinese Brunel University, pubblicato su British
Journal of Healthcare Management.
Moscone ricorda che, nonostante la diffusa conoscenza degli
effetti nocivi del fumo, la sigaretta rimane la principale causa
di malattie prevenibili e di decessi prematuri in Inghilterra.
Secondo i dati contenuti nello studio, il fumo è responsabile di
circa 74.600 decessi all'anno nel Paese; si stima inoltre che
tra il 2019 e il 2020 vi siano stati 506.100 ricoveri negli
ospedali legati al fumo. Il costo del fumo per il Servizio
Sanitario nazionale è stimato in 2,5 miliardi di sterline
l'anno. Nel 2019, però, il governo inglese annunciò l'obiettivo
di rendere l'Inghilterra "libera dal fumo" entro il 2030: i
fumatori dovranno smettere di fumare o passare a un prodotto a
rischio ridotto, come sigarette elettronicche o un prodotto
'vaping'. Basandosi sulla minore esposizione alle sostanze
nocive, Moscone ha considerato che un fumatore tradizionale
adulto che abbandoni le sigarette tradizionali abbia una
riduzione del 70% delle malattie legate al fumo. "In uno
scenario di conversione del 50%, con metà dei fumatori che
passano alle alternative a minor rischio - sintetizza lo
studioso - il Servizio Sanitario Nazionale risparmierebbe circa
518 milioni di sterline in un anno medio. Se il tasso di
conversione fosse ridotto al 10%, il Nhs risparmierebbe 103
milioni di sterline perché si ridurrebbe in modo significativo
la pressione sul sistema sanitario". (ANSA).
Studio, possibili risparmi in salute con le E-cig
Economista Ca' Foscari, minore spesa per 500 milioni sterline