(ANSA) - ROMA, 05 DIC - "Alla fine di ottobre 2022, nel
comparto industriale la quota dei dipendenti con il contratto
scaduto è pari al 2%, mentre nel comparto dei servizi più di due
terzi dei dipendenti sono in attesa del rinnovo a causa del
perdurare dei ritardi nelle trattative dei principali contratti
del settore. Nel settore pubblico, poiché i rinnovi siglati a
partire da maggio 2022 sono relativi al triennio 2019-2021 e
quindi già scaduti, la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo
rimane al 100% (valore invariato da dicembre 2018)". Lo ha
evidenziato il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo in
audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato
sulla manovra.
"Nel complesso, nella media dei primi dieci mesi del 2022, il
divario tra la dinamica dei prezzi - misurata dall'IPCA
(l'indice armonizzato dei prezzi al consumo) - e quella delle
retribuzioni contrattuali è stata pari a 7 punti percentuali. Il
rischio di una forte diminuzione del potere di acquisto, legato
anche all'effetto delle tempistiche dei rinnovi contrattuali -
più lunghe in settori con bassi livelli retributivi -, sarà
inevitabilmente marcato per le famiglie con forti vincoli di
bilancio, le quali subiscono peraltro in modo più significativo
la rapida accelerazione dell'inflazione", ha puntualizzato.
(ANSA).
Contratti: Istat, in attesa 2/3 dipendenti servizi, 100% P.a
Divario inflazione-retribuzioni pari a 7 punti