Economia

Mezzogiorno: Confindustria Sicilia, basta con le elemosine

Albanese, mancano politiche di sviluppo a sostegno delle imprese

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 02 DIC - "Il Mezzogiorno esca dal ruolo di chi richiede assistenza ad oltranza e si proponga come soggetto attuatore e presidio di legalità per ogni forma di investimento che si riesca ad attrarre". Lo dice Alessandro Albanese, presidente di Confindustria Sicilia, che non risparmia frecciate al governo riguardo le iniziative economiche per le regioni del Sud Italia, in particolare della Sicilia.
    "Il Sud non chiede elemosine, anzi. Il Mezzogiorno è un'area geograficamente strategica del Paese, e pretende per questo di rientrare in una complessiva e articolata programmazione di sviluppo nazionale. In una parola: servono investimenti".
    Albanese chiede che tutte le misure di sostegno oggi funzionali alla riduzione dei divari, vengano mantenute fino al 2026. Il Credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e il credito d'imposta per le aree Zes.
    "Certo, è positivo che il governo abbia recepito la priorità dell'emergenza energetica e la necessità dell'equilibrio dei conti, ma non basta. Oggi mancano completamente le politiche di sviluppo a sostegno dell'impresa. Questa è una manovra senza visione e senza prospettiva - incalza il presidente di Confindustria Sicilia - Sono fondamentali azioni di rilancio per sostenere le politiche per il Mezzogiorno come il credito d'imposta, gli investimenti al Sud, la decontribuzione nel Mezzogiorno e le agevolazioni Zes, il tema dell'Autonomia differenziata. La misura della decontribuzione Sud deve diventare strutturale. E soprattutto deve diventare strutturale un piano di sostegno e una politica strategica di investimenti che colmino i gap con il resto d'Italia", conclude Albanese.
    (ANSA).
   

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