(di Gabriele Santoro)
(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Liquidazione coatta per la Karibu,
schiacciata da una montagna di debiti, e scioglimento per il
Consorzio Aid, a causa di "irregolarità non sanabili". Il colpo
di grazia per le due cooperative di Latina dei familiari del
deputato Aboubakar Soumahoro arriva proprio nell'Aula di
Montecitorio, dove l'ex sindacalista dei braccianti è entrato
meno di due mesi fa, dalla voce del ministro delle Imprese e del
Made in Italy Adolfo Urso. Che si dice pronto a passare dalle
parole ai fatti, nominando "i liquidatori". E mentre la Procura
di Latina si appresta a chiudere le indagini, i sindacati si
rivolgono al prefetto: faccia avere ai lavoratori gli stipendi
che gli spettano.
Il ministro, nel corso del question time, ha messo in fila
tutti i dati raccolti finora dai ministeri sulla vicenda che
vede protagonista la suocera del deputato, Marie Terese
Mukamitsindo, unica indagata per truffa aggravata, false
fatturazioni e malversazioni di erogazioni pubbliche. E anche al
netto delle indagini giudiziarie, il quadro è fosco. Tanto per
cominciare c'è il Viminale, che ha informato che la Prefettura
di Latina "negli anni dal 2017 al 2019, a seguito di 22
ispezioni, ha applicato circa 491 mila euro di sanzioni" alla
Karibù; tra il 2018 e il 2022 invece gli ispettori hanno fatto
visita 32 volte alla Aid, "e sono state comminate sanzioni per
un ammontare complessivo di circa 38 mila euro".
C'è poi il faldone del Ministero del Lavoro, con 20 richieste
di intervento e l'attivazione della "procedura conciliativa" per
riconoscere gli stipendi non versati. E' all'Ispettorato del
Lavoro pontino infatti che ormai da mesi fanno la spola gli ex
lavoratori, battendo cassa con le coop. Ieri, per esempio, è
stato raggiunto un accordo per restituire a una lavoratrice
circa 20mila euro di buste paga non saldate; giorni fa un'altra
s'è vista riconosciuti 8mila euro.
E c'è, infine, il capitolo relativo al ministero di Urso
stesso, il Mimit, che vigila sulle cooperative e che ha subito
inviato gli ispettori. Da Aid hanno bussato il 28 novembre e
hanno trovato "irregolarità non sanabili nel merito all'assenza
di un reale e autentico scambio mutualistico e l'assenza di
partecipazione dei soci alla vita democratica e alle decisioni
dell'ente". Inoltre, ha spiegato ancora il ministro, "è stata
accertata la natura di cooperativa e non di consorzio" perché
"non risulta espletare attività di coordinamento di cooperative
collegate". Aid va dunque sciolta, è la conclusione degli
ispettori. Per quanto riguarda Karibu, in prima battuta gli
ispettori del Mimit hanno trovato i locali chiusi. E' partita
una diffida e solo a quel punto sono riusciti ad avere accesso
alle carte. "Si è conclusa ieri l'istruttoria, culminata con la
proposta di messa in liquidazione coatta amministrativa per
eccessivo indebitamento. Mi appresto dunque a nominare i
commissari liquidatori", ha concluso Urso aggiungendo che anche
dal suo ministero "risultano aiuti concessi dal Fondo di
garanzia per le Pmi per un totale di circa 55 mila euro per il
2020 e circa 55mila euro per il 2021".
Un rigagnolo rispetto al fiume di circa 60 milioni di euro in
totale che sarebbe arrivato nelle casse delle due cooperative in
circa vent'anni di attività. E la sola Karibu avrebbe un debito
con l'erario di circa un milione di euro. Un flusso di denaro
che ora è sotto la lente della Guardia di Finanza, per capire se
parte di quei fondi sono stati dirottati altrove e non nelle
tasche dei dipendenti. Al sindacato si sono rivolti in 26, per
un totale di circa 400 mila euro di buste paga non saldate.
Le coop si sono finora difese sostenendo di essere a loro
volta 'vittime' dell'insolvenza degli enti locali, e per questo
non sarebbero riuscite a pagare gli stipendi. Motivo in più, il
ragionamento della Uiltucs di Latina che dalla scorsa estate ha
preso la difesa dei dipendenti, per sedersi tutti attorno a un
tavolo e dare ai lavoratori il dovuto. Oggi il segretario
provinciale Gianfranco Cartisano ha scritto ufficialmente al
prefetto perché convochi urgentemente tutti gli enti, tra cui i
Comuni di Latina e Roccagorga e la Regione Lazio, che "hanno
attivato progetti a favore" delle due cooperative, che peraltro
utilizzavano, si legge, "in maniera promiscua il personale a
prescindere dalla stazione appaltante e dal progetto
interessato". Tutti gli stipendi non pagati ai lavoratori,
chiede il sindacato, vengano saldati con la modalità della
sostituzione del pagamento. (ANSA).
>>>ANSA/Troppi debiti, coop suocera Soumahoro in liquidazione
La mossa di Urso. Appello sindacati al prefetto, paghino salari