Economia

Comuni: Cgia-Asmel,'piccoli' producono 66% del Pil nazionale (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - VENEZIA, 13 AGO - I Comuni sotto i 20 mila abitanti prediligono in particolare gli insediamenti manifatturieri, con il 54% delle imprese industriali (514.069), il 56% degli addetti (3.029.993) e il 53% del Pil (182,8 miliardi di euro).
    Viceversa, il settore dei servizi è concentrato in particolar modo nelle grandi realtà urbane: nelle città con più di 100 mila abitanti, infatti, vi è il 32% delle unità locali di questo settore, il 37% degli addetti e il 44% del valore aggiunto. I piccoli Comuni tuttavia svolgono anche nei servizi un ruolo per nulla marginale, rappresentando il 38% delle imprese (1.388.939 unità), il 33% degli addetti (3.846.275 addetti) e il 28% del valore aggiunto (137,5 miliardi di euro).
    A livello regionale, solo in Emilia-Romagna, Liguria e Lazio l'incidenza percentuale delle aziende ubicate nei comuni con più di 100 mila abitanti è superiore a quella nelle amministrazioni con meno di 20 mila abitanti. Per Liguria e Lazio, in particolar modo, questo risultato è ascrivibile al "peso" demografico che i comuni di Genova e Roma hanno nei confronti delle proprie regioni.
    "I comuni a minor dimensione demografica, assieme a quelli di media dimensione - commenta Francesco Pinto, segretario generale Asmel - sono i principali soggetti economico- istituzionali cui la politica, anche ai fini della 'messa a terra' del Pnrr, dovrebbe guardare con maggiore attenzione. Invece il metodo Pnrr privilegia i grandi apparati comunali e concede ai piccoli e medi Comuni di sperare nella lotteria per l'accesso ai finanziamenti". (ANSA).
   

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