Economia

Bonomi, in Confindustria non sempre unità e coesione (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 27 MAG - "Questi anni ci hanno dimostrato che il sistema politico italiano e la sua attuale configurazione di alleanze non coese ma divergenti su tutto, poco si presta alla governance di una società industriale avanzata che per decenni è stata penalizzata nelle sue potenzialità", dice ancora il presidente di Confindustria all'assemblea privata dell'associazione, di fronte alla platea di industriali associati: "Neanche il Presidente Draghi da solo può cambiare questa realtà. E se questa realtà neanche noi la possiamo purtroppo mutare, di certo però dobbiamo tenerci ben riparati dai danni che ci può infliggere. Avverte dei rischi di un collateralismo con il potere politico e lancia come "monito solenne" le parole di Guido Carli come presidente degli industriali alle assemblee del 1977 e 1978, "anni difficilissimi di alta inflazione, disoccupazione e terrorismo". .
    Diceva Carli: "Non siamo alla fine della lunga crisi di questi anni, ma purtroppo a un suo nuovo principio. Perché nei mesi alle nostre spalle le scelte economiche sono avvenute in una sorta di crescente condiscendenza dei partiti a misure frammentate e temporanee, invece che strutturali.
    Anche se ci si chiede incessantemente di alimentare la fiducia, noi ne abbiamo perché la fermezza popolare supera di gran lunga l'instabilità divisiva di ciò che ci propone la politica"; "Occorre scongiurare ogni rischio di subalternità alle politiche dei partiti"; "Gli italiani dovranno sempre tener fermo il timone perché siano solo partiti davvero democratici, nella loro vita interna e nelle loro scelte internazionali, a governare il Paese. Ma il compito delle imprese e di chi le rappresenta è di non piegarsi mai alle ragioni di questa o quella coalizione, questo o quel partito". Carlo Bonomi legge quei passaggi ed agli industriali dice: "Queste parole mi sembrano pronunciate oggi e rappresentano gli stessi valori con i quali continuerò a svolgere il mio mandato. Ed è questa, la linea che vi chiedo di costruire insieme, noi tutti". (ANSA).
   

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