Economia

Cresce l'ecommerce ma lo usa meno di una Pmi su 10

Banca Ifis, il 35% sta valutando l'avvio entro 12 mesi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 07 APR - Meno di una piccola e media impresa italiana su dieci vende on line i propri prodotti, ma tante si preparano per debuttare nell'ecommerce. Il 35% del campione sta valutando l'apertura di una piattaforma digitale entro i prossimi 12 mesi, secondo l'osservatorio Market Watch PMI, realizzato dall'Ufficio Studi di Banca Ifis in collaborazione con Format Research su un campione rappresentativo di oltre 600 imprese italiane.
    La pandemia ha svolto un ruolo di acceleratore con il 26% delle aziende che utilizzano l'ecommerce, che ha iniziato negli ultimi 12 mesi, per continuare la propria attività mentre le misure di contenimento dei contagi impedivano l'apertura di uno negozio fisico.
    I ricavi on line valgono oggi circa il 9% del fatturato complessivo di una PMI, un dato che per 6 imprese su 10 è in aumento rispetto al nel 2019. Tra i settori più attivi nelle vendite sul web ci sono l'agroalimentare (19%), la moda (16%) e la chimica-farmaceutica (16%).
    Le Pmi italiane sono spinte verso l'e-commerce dalla volontà di diversificare i canali di vendita (60%) e dalla necessità di andare incontro a specifiche richieste da parte della clientela (58%) ma il 29% delle aziende che sta valutando di adottare il commercio digitale ha spiegato che la ragione principale è "rendere più semplice l'attività di vendita a clienti esteri".
    Il 39% delle PMI che ha attivato un canale di vendita digitale ha investito nella formazione di risorse già interne all'azienda per gestirlo, una su cinque ha assunto personale ad hoc, mentre l'85% si è rivolta ad operatori specializzati per la gestione della logistica. Il 39% ha scelto poi di usare anche un marketplace esterno come Amazon, nel 64% dei casi o Alibaba.
    Tra gli aspetti delle vendite online a cui fa attenzione la maggior parte dell'azienda c'è l'impatto ambientale delle confezioni. In particolare , il 36% delle aziende ha ridotto la quantità di materiali impiegati destinati all'imballaggio e il 30% ha scelto packaging riciclati o riciclabili.
    Gli elementi, invece, più problematici sono visti da due aziende su tre nelle problematiche legate all'aggiornamento dei sistemi informativi e della dotazione tecnologica. Per il 45% difficoltà nascono dalla gestione del magazzino, il 42% fatica a formare il personale demandato a occuparsi del servizio e il 38% segnala problematiche nella certificazione della sicurezza dei pagamenti on line.
    Prima di tutto questo, c'è anche un problema all'origine: l'80% delle imprese di minori dimensione non ritiene la vendita online il canale adatto per la propria offerta di prodotto.
    Costituiscono un ostacolo anche le difficoltà logistiche (15%), i costi di implementazione elevati (9%) e la mancanza di competenze interne all'azienda (8%). (ANSA).
   

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