Economia

Ancora giù le vendite nei piccoli negozi

Istat, sale il divario con la grande distribuzione e il web

Redazione Ansa

Per i piccoli negozi novembre è stato un altro mese archiviato in 'rosso'. Su base annua le vendite al dettaglio sono scese dell'1,4% mentre sia la grande distribuzione che l'online hanno fatto guadagni (rispettivamente +3,3% e +4,1%). Lo rileva l'Istat spiegando come l'andamento positivo sia "limitato" ai 'big' e all'e-commerce, "settori per i quali si amplia la divergenza rispetto alla distribuzione tradizionale". Quanto al web, l'Istat precisa che l'incremento "più modesto" a confronto con il 2018 risenta "probabilmente della stabilizzazione" delle vendite legate al Black Friday".

CONFCOMMERCIO, IMPATTO SU PIL L'ultimo dato sulle vendite conferma la previsione di una fase finale del 2019 piuttosto negativa per i consumi, con riflessi sulle dinamiche del Pil". Così l'Ufficio studi di Confcommercio commenta i dati dell'Istat. "La variazione registrata a novembre per il commercio elettronico è la più bassa dal 2016 e le piccole superfici registrano una riduzione grave (-1,4% tendenziale). I discount accelerano", riassume Confcommercio. "Mettendo a sistema queste evidenze è logico depotenziare la portata della crescita tendenziale dei volumi complessivi, atteso - si spiega - che il trend congiunturale appare problematico e potrebbe comportare un'entrata particolarmente debole nel 2020, un anno che già si presenta difficile sotto molti aspetti"

CONFESERCENTI, BLACK FRIDAY SOLO CAOS "Il Black Friday non dà una spinta al commercio, anzi: come confermano i dati di novembre rilasciati oggi dall'Istat, l'attesa per la giornata di sconti paralizza le vendite". Così Confesercenti commenta i dati sulle vendite a novembre rilasciati dall'Istat. "Ed il fenomeno - sottolinea l'associazione - non si limita alla nuova usanza del Venerdì Nero: in generale, l'eccesso di promozioni, in certi casi anche poco chiare, confonde i consumatori e danneggia in modo particolare le imprese più piccole, costrette a ridurre i margini per inseguire i colossi". Per Confesercenti "al contrario dei saldi, che sono normati in ogni loro aspetto, dalla composizione delle vetrine alle indicazioni dei prezzi originali e degli sconti praticati sull'etichetta, le altre promozioni sono quasi del tutto deregolamentate. Il risultato è una mancanza di trasparenza che non può che confondere anche i clienti". Per questo, viene evidenziato, "riteniamo opportuno che si inizi a riflettere sulla bulimia di sconti che ha investito il mercato. In altri Paesi lo stanno facendo: in Francia si è proposto addirittura di vietare il Black Friday. Una posizione - si fa notare - forse eccessiva, ma che dimostra la necessità di avere più regole, a vantaggio dei consumatori e a tutela della concorrenza tra piccole e grandi imprese"

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