Economia

Le imprese, serve riforma su buoni pasto

Il sistema è fuori controllo, ci costa almeno 500 milioni l'anno

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 OTT - Il fallimento di QUI!Group "è solo la punta di un iceberg" di un sistema dei buoni pasto che costa a bar e ristoranti almeno 500 milioni di euro all'anno, "è fuori controllo e deve essere rifondato". E' quanto affermano congiuntamente da Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Fiepet-Confesercenti, Ancc-Coop, Ancd-Conad, Fida - Federazione Italiana Dettaglianti Alimentari e Federdistribuzione in una comunicazione ufficiale al vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, a cui chiedono un tavolo di confronto con le associazioni per arrivare a nuove regole. Il nuovo sistema, per le associazioni, dovrebbe garantire alcune condizioni a partire dalla fine dell'affidamento attraverso gare di appalto che riducono il valore nominale del buono pasto lungo tutta la filiera. Inoltre viene chiesto un tetto massimo alle commissioni agli esercenti, che ha ormai sfondato, in alcuni casi, la soglia del 20%; un rating di affidabilità per le società emettitrici; un fondo di garanzia per la tutela dei pagamenti alle imprese convenzionate; contratti chiari e trasparenti tra emettitori ed esercizi convenzionati e un Pos unico per assicurare il vero sviluppo del buono pasto elettronico.(ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it