Economia

Export: Lombardia prima in Italia

Da Sace Simest 3,6 mld a sostegno 5700 aziende regione

Redazione Ansa

(ANSA) - BERGAMO, 11 APR - Nel 2017 la Lombardia si è confermata la prima regione italiana per export con oltre 120 miliardi di euro di beni e servizi venduti, ovvero il 27% sul totale nazionale, e una crescita pari al 7,5% rispetto all'anno precedente. Sono i dati diffusi da Sace Simest (gruppo Cdp) in occasione dell'incontro "L'export lombardo tra dazi, Trump e instabilità geopolitica" organizzato in collaborazione con Confindustria Bergamo, per presentare la Country Risk Map 2018.
    Al risultato molto positivo della Lombardia, in linea con quello della performance nazionale, hanno contribuito principalmente le vendite nei Paesi Ue (+7,8%), in testa Germania, Spagna, Francia, tutti con profili di rischio di credito e politico contenuti. Al di fuori del mercato comune, si è osservata una forte crescita della domanda statunitense (+12,8%), cinese (+9,9%) e russa (+27,8%) e un calo invece verso il Medio Oriente, a causa dell'instabilità politica che caratterizza l'area. Nell'ultimo anno il polo Sace Simest (gruppo Cdp) ha servito 5700 aziende lombarde, in prevalenza pmi, mobilitando oltre 3,6 miliardi di euro di risorse a sostegno di export e investimenti. Per l'export lombardo nei singoli settori, emergono evidenze incoraggianti per la meccanica strumentale (in Polonia, Spagna, Stati Uniti), metallurgico (Cina, Messico), tessile e abbigliamento (Corea del sud, Giappone), chimico (Emirati Arabi Uniti, India e dei mezzi di trasporto (Polonia, Repubblica Ceca, Cina). Questi comparti rappresentano il 64% delle esportazioni della Regione. La performance positiva tocca, in particolare, i distretti della provincia di Bergamo dalla meccanica strumentale (+9,3% nei primi 9 mesi del 2017) al lattiero-caseario lombardo (+14%), dal tessile-abbigliamento della Val Seriana (+1,9%) alla Gomma del Sebino bergamasco.
    L'export di questi distretti è prevalentemente concentrato verso i Paesi dell'area Ue (55%) e ha ancora ampi margini di diversificazione verso nuove destinazioni con profili di rischio più elevati ma con un buon potenziale di business come Turchia, Brasile, Russia e Tunisia. (ANSA).
   

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