Economia

Natale: Confesercenti 2,8mld spesa cibo

Al top dal 2007. Guida il Sud, 120 euro a famiglia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 19 DIC - Quello di quest'anno sarà un Natale super per il cibo: il budget per la cena della Vigilia e per il pranzo del 25 dicembre crescerà infatti e gli italiani spenderanno complessivamente 2,8 miliardi di euro, il 3,7% in più del 2016, per una media di 110 euro a famiglia, il dato più alto dal 2007. E' quanto risulta dalla consueta indagine Confesercenti sui consumi natalizi, svolta in collaborazione con SWG su un panel di 3000 consumatori.
    A trainare, per una volta, è il Sud: qui la media è di 120 euro, circa il 9% in più delle regioni del Nord (112 euro). La spesa più bassa (98 euro) si registra invece nel Centro Italia. Dall'indagine, l'aspetto enogastronomico si delinea come la tradizione natalizia più rispettata: a festeggiare tra le mura domestiche con amici e parenti quest'anno sarà il 78%, mentre nel 2013 era il 90%. Una riduzione dovuta ad un cambiamento di abitudini, ma anche alla ripresa. A crescere, rispetto a cinque anni fa, sono soprattutto gli italiani che celebrano al ristorante, che passano dal 2 al 7%, e quelli che passano le feste in vacanza, che dal 3% del 2013 salgono all'11% di questo Natale. Di questi, due su tre trascorreranno la vigilia ed il pranzo in una meta italiana, mentre gli altri taglieranno il panettone all'estero, principalmente in Europa.
    Chi rimane a casa ed opta per un pranzo cucinato in famiglia, invece, cerca soprattutto la qualità e le specialità enogastronomiche locali nei negozi alimentari specializzati. Due italiani su tre (il 66%) si orienteranno, nella scelta del menu di Natale, verso la tradizione: pesce e crostacei per la Vigilia, carni e primi della tradizione per il pranzo del 25 dicembre, con brodi, fritti e dolci tipici - panettoni e pandori su tutti, meglio ancora se artigianali - come dettano le consuetudini della festa, anche e soprattutto nella dimensione locale. Ma si affermano anche i piatti vegani, che compariranno sul 13% delle tavole, e quelli bio o a km zero, scelti dal 7%.
    Per questi ultimi, oltre la metà degli intervistati si dice disposto a spendere anche molto o abbastanza di più, soprattutto al Nord, dove la percentuale di 'convinti' arriva a toccare il 56%.
    (ANSA).
   

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