Economia

Pmi:Cerved,5 mila nuove imprese in 2016

Rapporto annuale presentato a Milano, in crescita investimenti

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 10 NOV - Cresce in Italia il numero delle piccole e medie imprese che ora sono più solide, con un aumento considerevole degli investimenti. E' quanto emerge dal Rapporto Cerved Pmi 2017, presentato oggi a Milano.
    Il rapporto mostra che si è rafforzato e ha preso slancio l'aumento del numero delle Pmi grazie soprattutto alla crescita registrata dalle microimprese. Se nel 2015 si era verificata una prima inversione di tendenza, nel 2016 si è osservato un ulteriore incremento: sono oltre 5 mila le nuove imprese. Un aumento robusto che porta il totale delle Pmi a quota 145 mila unità. Dall'analisi degli indicatori economico-finanziari, le piccole e medie imprese hanno consolidato positivamente le dinamiche in atto, facendo registrare risultati migliori anche rispetto alle grandi. Le Pmi confermano la crescita di fatturato (+2,3%), valore aggiunto (+4,1) e margini lordi (+4,1%).
    Sul fronte degli investimenti emerge una decisa accelerazione negli investimenti che toccano il 7,8% rispetto alle immobilizzazioni materiali, con andamenti positivi in tutti i settori. Crescono anche sia i debiti finanziari (+1,1%), sia i debiti commerciali (+1,2%). Inoltre, in parallelo, si è rafforzato il capitale proprio con un aumento del patrimonio netto di circa il 5%. Per quanto riguarda i tassi di ingresso in sofferenza delle Pmi, si prevede un'ulteriore e forte diminuzione. Secondo le stime, nel triennio 2017-19: il tasso è atteso all'1,7% in termini di numeri e al 2,2% in termini di valore. Si tratta di valori ancora leggermente superiori a quelli del 2008, ma che riducono sensibilmente il divario con i livelli pre-crisi.
    L'amministratore delegato di Cerved, Marco Nespolo, afferma che il numero di Pmi è tornato a crescere e la "redditività si avvicina ai livelli pre-crisi con una ripresa che ha basi finanziarie e reddituali molto solide. Tuttavia è necessario aumentare la produttività delle nostre imprese e accelerare il ritmo di crescita, troppo indietro rispetto a quello degli altri principali paesi europei".
    (ANSA).
   

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