Economia

Confindustria, 'serve una svolta su logistica e trasporti' (2)

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 23 GEN - Il valore totale delle attività logistiche in Italia - indica Confindustria - nel 2023 è di 135,4 miliardi, l'8,2% del Pil, e occupa circa 1,4 milioni di addetti. Il dossier di via dell'Astronomia si sofferma su specifiche aree di intervento. "il primo step riguarda la gestione dei valichi alpini. Manca una visione nazionale, un ruolo più pregnante dell'Ue e un'analisi dello scenario di sviluppo del traffico dei valichi". Poi, "l'intermodalità, ambito in cui le inefficienze infrastrutturali e di servizio determinano uno sfavorevole rapporto qualità/prezzo dell'offerta. Svolgono un utile contrappeso il Ferrobonus ed il Marebonus che, però, devono ricevere una maggiore dotazione finanziaria. Servono interventi "sulle infrastrutture logistiche, come ad esempio gli interporti". Per il trasporto marittimo "occorre una rinnovata strategia industriale che miri soprattutto alla semplificazione dei processi burocratici tramite la digitalizzazione, all'investimento mirato di nuove risorse, a garantire l'indipendenza della catena di approvvigionamento nazionale". Trasporto aereo delle merci: "La strategia nazionale dovrebbe puntare a garantire livelli competitivi con i principali aeroporti europei, tramite semplificazione delle procedure doganali, digitalizzazione dei sistemi logistici aeroportuali e l'efficace integrazione degli aeroporti con le altre reti di trasporto (sviluppo di cargo city aeroportuali)". Confindustria chiede anche di puntare sulla digitalizzazione nel settore dei trasporti, anche con big data, blockchain, cybersecurity, intelligenza artificiale. Servono "politiche pubbliche" anche per "favorire l'automazione dei magazzini logistici e dei centri distributivi e la digitalizzazione delle imprese di trasporto e di tutta la filiera logistica". Per la circolazione delle merci bisogna "coniugare efficienza, sicurezza e continuità produttiva e logistica. Serve un ammodernamento del calendario nazionale dei divieti, la sua armonizzazione a livello Ue, la revisione della normativa relativa ai trasporti eccezionali e, per quanto riguarda le merci pericolose, una definizione più chiara della cosiddetta sosta tecnica". C'è anche il tema del "rinnovo del parco circolante in un'ottica green, con una riforma del 'fondo investimenti autotrasporti', con una congrua dotazione finanziaria per il periodo 2023-2026". "Per i vettori energetici - indica ancora il dossier - l'infrastruttura logistica è chiamata a garantire alti livelli di flessibilità e di adattabilità per assicurare la continuità dell'approvvigionamento, anche dei combustibili più innovativi. Devono essere semplificate ed accelerate le procedure autorizzative". Focus anche sul fabbisogno energetico degli immobili logistici e la loro localizzazione: "Si deve puntare sulla capacità di autoproduzione ed autoconsumo di energia da parte delle aziende della logistica, sostenendo i loro investimenti per l'acquisto di sistemi di accumulo e per la messa in opera di colonnine di ricarica per i mezzi elettrici. Ha poi "particolare importanza" per Confindustria "la questione del capitale umano: la sua formazione e il suo reperimento costituiscono un ostacolo allo sviluppo del settore logistico. Per superarlo, bisognerebbe integrare i percorsi formativi degli istituti tecnici con indirizzi specifici, rivedere i programmi formativi d'intesa con le aziende del settore e spingere sull'impiego della forza lavoro immigrata". Infine "è necessaria un'attenta revisione del ruolo dell'Autorità di regolazione dei trasporti, soprattutto per quanto riguarda il suo ambito di competenza ed il suo finanziamento che coinvolge eccessivamente le imprese del settore logistico e trasportistico". (ANSA). Leggi l'articolo completo su ANSA.it