>>>ANSA/Evergrande crolla e affonda i mercati. Pesa anche la Fed
Timori contagio spaventano. A Wall Street peggiore seduta maggio
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(ANSA) - NEW YORK, 20 SET - Evergrande crolla e le piazze
finanziarie mondiali temono una Lehman Brothers cinese in grado
di affondare il sistema finanziario globale. A innervosire i
mercati, e alimentare un'ondata di vendite generalizzata, è
anche l'attesa riunione della Fed, che mercoledì potrebbe
annunciare la tempistica del ritiro degli stimoli all'economia
messi in campo per la pandemia. Non facilita gli scambi neanche
l'appello del segretario al Tesoro americano Janet Yellen per un
aumento del tetto del debito subito, senza se e senza ma: non
farlo - ha messo in guardia - significherebbe scivolare in una
nuova crisi e in recessione.
Lo sviluppatore immobiliare più indebitato al mondo ha
chiuso in calo del 10,24% a Hong Kong, ai minimi dal maggio
2010, confermandosi sotto una crescente pressione in vista anche
della scadenza di giovedì quando è in calendario il pagamento di
interessi su bond offshore. Un pagamento che, con molta
probabilità, salterà scatenando - è la paura diffusa - un
effetto domino. Il tonfo di Evergrande in borsa porta con forza
alla ribalta i timori degli investitori per il mercato
immobiliare cinese e la paura che Pechino possa estendere le sue
politiche sulla casa - un "bene per vivere, e non per la
speculazione" - anche a Hong Kong.
Timori che fanno affondare tutte le piazze finanziarie. Le
borse europee chiudono tutte in rosso, con Milano che perde il
2,5% appesantita dalle banche e dai petroliferi. Tonfo anche a
Wall Street, che archivia la peggiore seduta da maggio
confermando la cautela degli investitori nel mese di settembre.
Dopo un'estate di record, infatti, Wall Street ha rallentato la
sua corsa con gli investitori preoccupati da un possibile
autunno volatile complice anche un Covid che non allenta la
presa e minaccia la crescita. L'indice Vix,, spesso chiamato il
termometro della paura, è schizzato del 34% ai massimi da oltre
quattro mesi. Pesante anche il Bitcoin, che cede oltre il 10%.
Non si salva neanche il petrolio, con le quotazioni in calo di
quasi il 2%.
"Gli investitori si stanno riposizionando in attesa del
probabile default dello sviluppatore cinese Evergrande nei
prossimi giorni e delle più ampie implicazioni che questo
potrebbe avere sul mercato", affermano alcuni analisti. Pur
puntando il dito su Evergrande, e osservando come il timore è
che sia solo la punta dell'iceberg della bolla immobiliare
cinese, altri osservatori ritengono l'elevata volatilità del
lunedì nero sulle borse normale dopo un lungo periodo di
tranquillità e a fronte di valutazioni dei titoli molto elevate.
Il riposizionamento sui mercati precede il previsto annuncio
della Fed sulla riduzione degli acquisti di asset mercoledì, con
il successivo avvio del tapering da novembre.
La stretta della banca centrale americana arriva in un
periodo di incertezza soprattutto politica, con il Congresso
spaccato sulla manovra da 3.500 miliardi di dollari di Joe
Biden, sul piano per le infrastrutture della Casa Bianca e sul
futuro della Fed. Biden non ha infatti ancora sciolto le riserve
su chi sarà il prossimo presidente e sulla possibilità che
Powell venga riconfermato per altri quattro anni, come chiede
una maggioranza bipartisan. Per il presidente infatti c'è da
risolvere il nodo dei democratici progressisti che chiedono un
cambio al vertice della banca centrale privilegiando una donna o
una minoranza, ma soprattutto qualcuno più attento al clima
rispetto all'attuale presidente.
Fra le incognite che agitano gli investitori c'è poi l'acceso
scontro sull'aumento del tetto del debito. Nel mese di ottobre,
ha avvertito Yellen, gli Stati Uniti non avranno più fondi a
disposizione per far fronte ai loro obblighi di pagamento e
senza un aumento il rischio è quello di un default, con
conseguenze mondiali. "Un default potrebbe far schizzare i tassi
di interesse, causare un crollo dei mercati finanziari. La
nostra ripresa economica si trasformerebbe in recessione, con
milioni di posti di lavoro persi", ha messo in guardia il
segretario al Tesoro americano. Un avvertimento che fa tremare e
aleggia lo spettro di una crescente incertezza, la vera nemica
dei mercati. (ANSA).
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