>>>ANSA/Balzo prezzi energia, governo studia taglio bollette
Possibile intervento su oneri di sistema, via costi nucleare
(di Mila Onder)
(ANSA) - ROMA, 07 SET - I prezzi delle materie prime
aumentano e quelle energetiche non fanno eccezione, tanto da
preoccupare gli operatori del settore ma anche il governo. Dopo
la misura di emergenza già decisa a luglio per arginare i
rincari delle bollette, l'esecutivo potrebbe dunque tornare ad
intervenire, prima che ad ottobre scattino le tariffe aggiornate
per l'ultimo trimestre dell'anno. Le strade a disposizione
potrebbero essere due: una nuova misura tampone con l'utilizzo
dei proventi delle aste di CO2 e un riequilibrio più a lungo
termine dei costi interni alla bolletta, partendo dalla spesa
per gli oneri di sistema che molto poco ha a che fare con i
consumi effettivi.
Con la ripresa post-pandemia le quotazioni del gas sono
schizzate, spingendo inevitabilmente al rialzo in questi mesi i
prezzi dei servizi energetici, principali indiziati del generale
rialzo dell'inflazione in Italia e in gran parte dell'Europa.
L'effetto è visibile ad esempio nell'andamento dell'elettricità
scambiata in Borsa, uno dei segnali anticipatori della probabile
successiva variazione dei prezzi al consumo. Il Pun, il prezzo
medio nazionale, è passato dai 60 euro a MG/h di inizio anno
(livello piuttosto basso certamente condizionati dall'effetto
Covid) all'ultimo valore rilevato dal Gestore dei mercati
energetici, pari ad oltre 130 euro. Solo nell'ultima settimana
l'incremento calcolato del Gme è stato del 15%. Sul fronte
petrolifero, l'andamento dei prezzi è stato più altalenante, ma
comunque rialzista. Per quanto le quotazioni del greggio non
siano l'unica causa delle variazioni dei listini dei carburanti,
il prezzo della benzina è salito in poco più di 8 mesi da 1,44 a
1,65 euro al litro, comportando - secondo le associazioni dei
consumatori - un aggravio di oltre 10 euro a pieno.
Nel trimestre iniziato a luglio, le bollette elettriche sono
aumentate di quasi il 10%. Un'impennata che avrebbe raggiunto il
20% se non fosse stata già allora calmierata dal governo con un
provvedimento d'urgenza. La scelta immediata in quel momento è
stata quella di utilizzare 1,2 miliardi di euro di quanto
ricavato dalle aste del mercato europeo dei permessi di
emissione di CO2. Le aste hanno generato in questi mesi un forte
surplus e una delle ipotesi allo studio è anche oggi proprio
quella di sfruttare nuovamente l'avanzo esistente, puntando a
rendere poi l'operazione strutturale.
Al di là del possibile intervento entro ottobre, una più
ampia norma quadro potrebbe però rientrare nel ddl concorrenza,
anche se il lavoro è ancora da mettere a punto. Come suggerito
in più occasioni dall'Autorità per l'energia, la via per ridurre
le bollette è quella di passare per gli oneri di sistema, quelli
che ogni bimestre gonfiano le voci in bolletta perché destinati
alla copertura di costi relativi ad attività di interesse
generale per il sistema energetico. Gli oneri vanno dal bonus
elettrico alla copertura delle agevolazioni per le imprese a
forte consumo, fino agli incentivi alle rinnovabili. Quelli che
potrebbero probabilmente essere estrapolati dalla bolletta
riguardano però in particolare i costi per la messa in sicurezza
del nucleare e le agevolazioni tariffarie riconosciute per il
settore ferroviario.
In Europa, la questione prezzi non riguarda solo l'Italia.
Proprio ieri il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha
annunciato la volontà di intervenire affinché a fine 2021 il
costo della bolletta della luce per i cittadini sia simile a
quello del 2018. (ANSA).
Leggi l'articolo completo su ANSA.it