>ANSA-BOX/ Attacco Ue al denaro sporco, rappresenta 1% Pil
Dombrovskis-McGuinness lanciano nuova autorità anti-riciclaggio
(di Valentina Brini)
(ANSA) - BRUXELLES, 20 LUG - Rappresenta circa l'1% del
prodotto interno lordo annuo della Ue. Macchia la reputazione
delle istituzioni, erode la fiducia nelle banche e nelle
autorità e provoca danni difficili anche da quantificare. Per
questo in Europa è venuto il momento di un'azione comune
anti-riciclaggio capace di chiudere la porta ai flussi sospetti
di denaro sporco che circolano invisibili da un lato all'altro
dell'economia europea. "Stiamo parlando di molti miliardi di
euro collegati ad attività illecite" che "hanno un impatto su
tutta la società" e "ogni scandalo del riciclaggio è uno
scandalo di troppo" perciò "il lavoro per chiudere le lacune del
nostro sistema finanziario non è ancora finito", hanno spiegato
il vice presidente dell'esecutivo Ue Valdis Dombrovskis e la
commissaria per i Servizi finanziari Mairead McGuinnes
presentando all'ANSA e ad altre agenzie internazionali il nuovo
pacchetto legislativo.
Il primo passo è quello di creare una nuova autorità europea
(Amla) che rileverà i poteri attualmente detenuti dall'Autorità
bancaria europea e supervisionerà direttamente le istituzioni
finanziarie transfrontaliere più rischiose. Per le entità non
finanziarie ci penseranno invece le autorità nazionali. Che
nella nuova agenzia troveranno un centro di coordinamento. Con
uno staff di 250 funzionari, l'Amla si occuperà dei proventi del
crimine e del traffico di droga, ma anche di elusione,
finanziamento del terrorismo, tratta di esseri umani e
corruzione. Per la scelta della sede, l'associazione bancaria
italiana Abi lo scorso 10 giugno con una lettera del presidente
Antonio Patuelli e del direttore generale Sabatini, aveva
sollecitato il governo ad assumere l'iniziativa presso l'Unione
Europea affinchè l'Autorità sia posta in Italia. I vertici Abi
sottolineavano che in Germania ha sede la Bce, in Francia
l'Autorità bancaria europea, mentre l'Italia finora non ospita
alcuna autorità finanziaria europea.
Nel frattempo, le norme anti-riciclaggio saranno raccolte in
un codice unico vincolante sfidando la riluttanza mostrata da
alcune capitali in questi anni. "In passato abbiamo avuto una
serie di casi di altissimo profilo" e "il problema non è stato
risolto", ha ammesso McGuinness, ricordando gli oltre 200
miliardi di fondi sospetti che tre anni fa transitarono dalle
filiali estoni della Danske Bank senza che nessuno se ne
accorgesse. E mettendo tutti in guardia che adesso l'Ue intende
"assicurarsi che le regole vengano seguite". Anche nel tech,
dove le criptovalute sono sempre più usate per il riciclaggio di
denaro virtuale. Per questo tutti i trasferimenti in Bitcoin o
simili all'interno dell'Ue dovranno essere tracciabili al pari
del denaro reale. Per i pagamenti in contanti invece Bruxelles
propone di introdurre un tetto a 10mila euro, pur rispettando i
limiti inferiori già presenti in circa due terzi degli Stati
membri (si va da una soglia di 500 euro in Grecia ai 10mila euro
in Repubblica Ceca, passando per i 2mila dell'Italia). Se tutto
questo vale all'interno dell'Ue, il resto del mondo comunque non
è salvo: dopo le liste nere e grigie dei paradisi fiscali,
Bruxelles propone anche nuovi elenchi dei Paesi terzi che non
hanno norme adeguate contro il riciclaggio. Con la possibilità
di sanzionarli. (ANSA).
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