>>>ANSA/Musk rinnega bitcoin, criptovaluta crolla del 16%
'Danneggia l'ambiente'. Ma non vende i suoi 1,5 mld acquistati
(di Corrado Chiominto)
(ANSA) - ROMA, 13 MAG - Elon Musk affossa il bitcoin. Il
patron di Tesla fa infatti retromarcia sulla criptovaluta e
questa crolla del 16% scendendo da 51.000 ad un minimo di 46.045
euro. Su Twitter il padron di Tesla ha mostrato preoccupazione
per l'utilizzo di fonti fossili nella produzione del bitcoin,
annunciando che il gruppo non lo accetterà più come forma di
pagamento delle auto del marchio, preferendo eventuali altre
criptovalute che generano minore inquinamento. Musk, che era
stato tra coloro che avevano promosso l'utilizzo della moneta
virtuale tanto da annunciare che le sue auto si potevano
acquistare anche con i bitcoin, ha però precisato che non
venderà le criptovalute in proprio possesso. Del resto - secondo
gli ultimi dati - ne avrebbe acquistati 1,5 miliardi di dollari,
nella convinzione espressa nero su bianco contro i metodi di
pagamento tradizionali che - aveva detto - "danno interessi
negativi: solo uno sciocco non guarderebbe altrove".
La conversione ad U è stata spiegata con una scelta
ambientale. "Siamo preoccupati per il rapido aumento dell'uso
di combustibili fossili per l'estrazione e le transazioni di
bitcoin, in particolare di carbone, che ha le peggiori emissioni
di qualsiasi combustibile", ha scritto Musk. "La criptovaluta è
una buona idea a molti livelli e crediamo che abbia un futuro
promettente, ma questo non può avere un grande costo per
l'ambiente", ha aggiunto l'ad di Tesla, da sempre sponsor della
moneta virtuale.
Il processo di generazione dei bitcoin prevede la
risoluzione di calcoli estremamente complessi che richiedono
computer molto potenti e processori ad alte prestazioni. Il
'mining' del bitcoin, letteralmente l'estrazione della
criptovaluta, richiede dunque l'utilizzo di una sorta di
supercomputer, equipaggiati con decine di processori, e che
richiedono sistemi di raffreddamento molto efficienti e avidi di
energia, indispensabili per evitare il surriscaldamento delle
macchine.
Secondo un team di ricercatori dell'Università di
Cambridge, l'elaborazione a livello mondiale della moneta
consuma una quantità di energia elettrica pari al fabbisogno
dell'intera Argentina.
La brusca caduta che poi si è attestata ad un calo dell'8%
è del resto considerata da sempre un investimento a rischio.
Proprio recentemente Consob e Banca d'Italia hanno richiamato
l'attenzione, in particolare quella dei piccoli risparmiatori,
sugli elevati rischi connessi con l'operativita' in
cripto-attivita' (crypto-asset) che possono comportare la
perdita integrale delle somme di denaro utilizzate. Il richiamo,
che fa seguito ad analoghe iniziative gia' prese in passato, si
legge in una nota "si rende opportuno in attesa che venga
definito un quadro regolamentare unitario in ambito europeo".
Il calo del bitcoin ha travolto a Wall Street anche altre
valute virtuali, ad esempio il Dogecoin che è arrivato a perdere
il 15% dopo il voltafaccia di Elon Musk sull'uso delle
criptovalute. La moneta virtuale il cui logo si rifà ad un meme
di internet che rappresenta un cane Shiba Inu si è deprezzata
fino a toccare i 40 centesimi a moneta.
L'ultima uscita di Musk ha posto l'attenzione sui costi
energetici. Ma non tutte le valute virtuali hanno costi
ambientali. Alcune anzi hanno iniziato proprio a rivendicare il
proprio impegno green e sociale. E' il caso di SolarCoin,
lanciata per premiare la produzione di energia solare, o di
CureCoin è un'altra cripto-valuta che si basa su tecnologia
blockchain, progettata per sostenere la ricerca scientifica sul
cancro, sull'Alzheimer, sul Covid, e su altre patologie. (ANSA).
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