Economia

Credito: anche in Sardegna prende piede il social lending

Prestito senza intermediari con start up e Cassa mutuo soccorso

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 24 OTT - Anche in Sardegna la tecnologia, con i suo potere dirompente, sta trasformando radicalmente il sistema delle transazioni economiche, da sempre appannaggio delle banche. Crowd-funding (raccolte pubbliche di finanziamenti), peer-to-peer (P2P) lending (prestiti sociali senza intermediazione bancaria), instant payments (pagamenti istantanei) sono termini ormai quotidiani anche per i non addetti ai lavori. Solo in Sardegna nel 2017 il giro d'affari del social lending, cioè il prestito personale tra privati erogato senza intermediazione bancaria, è cresciuto in maniera esponenziale. Prestiamoci, una delle principali piattaforme tecnologiche di riferimento in Italia, ha finora erogato nell'isola 118 prestiti per un ammontare di un milione 330mila euro, la maggior parte dei quali (un milione per 69 prestiti) attraverso una convenzione con l'associazione di Mutuo Soccorso tra i dipendenti pubblici della Sardegna. "Il Fintech esemplifica a pieno titolo il potere 'disruptive' dell'innovazione, coniugando il mondo della finanza con quello della tecnologia - ha spiegato il professor Giancarlo Giudici, professore associato docente di Finanza Aziendale al Politecnico di Milano, introducendo il tema durante una tavola rotonda organizzaa da CMS (Cassa Mutuo Soccorso per i dipendenti pubblici della Sardegna). "Nel caso del prestito riservato ai dipendenti pubblici, la categoria di lavoratori più garantita in ordine al rischio di perdere l'impiego, il sistema del social lending è particolarmente efficace - ha spiegato Pasquale Biasioli, presidente della CMS Sardegna -. Tutti i nostri soci, seppure soggetti ai controlli effettuati dalla piattaforma, sono inquadrati solitamente nelle categorie più alte e possono dunque ottenere i migliori tassi possibili. Questo consente anche una maggiore tutela degli investitori: la restituzione del denaro avviene infatti con addebito della rata direttamente in busta paga e ciò determina un tasso di insolvenza praticamente nullo". Leggi l'articolo completo su ANSA.it