Economia

Bitcoin: Italia e Svizzera insieme per sviluppo Ico

Nasce partnership tra italiana Iconium ed elvetica Icobooster

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 11 GIU - La società italiana Iconium e la elvetica Icobooster hanno siglato oggi un protocollo di intesa per supportare lo sviluppo delle Ico (Initial coin offering), la nuova forma di crowdfunding e finanziamento societario basata sulla blockchain, che prevede l'emissione di "token" (asset digitali), da parte di aziende che vogliono finanziare un progetto innovativo su scala mondiale. L'accordo prevede "una collaborazione globale per sviluppare congiuntamente le attività professionali nel nascente mercato della 'tokenizzazione' degli assets, denominata Ico", si legge in una nota, dove si aggiunge che l'intesa "permetterà al mercato di poter contare sulle sinergie di competenze: Iconium possiede infatti un team di analisi, scouting, e investimento complementare alle capacità di Icobooster, in ambito marketing e commerciale". Le due aziende, guidate rispettivamente da Fabio Pezzotti e da Davide Baldi, "potranno in questo modo supportare tutto il processo di quotazione delle Ico, grazie ad una visione globale del mercato, ed aver accesso ai migliori progetti su scala mondiale". Con oltre 200 milioni di euro raccolti in Svizzera nel primo trimestre del 2018, il fenomeno delle Ico "si configura come il momento più rilevante di tutta la storia del venture capital e del crowdfunding, permettendo agli imprenditori di potersi finanziare direttamente dal pubblico che contemporaneamente diventa anche cliente e fruitore". Nel 2016 le Ico hanno raccolto poco meno di 300 milioni di dollari, nel 2017 la cifra è salita a 3,8 miliardi, con oltre 400 operazioni a livello mondiale (fonte: Icobench, gennaio 2018) con ritorni medi, ad oggi, di oltre 13 volte il capitale investito (fonte: Fabric ventures e tokendata). Si prevedono migliaia di Ico nel 2018 e alcuni esperti e investitori prevedono che il mercato varrà 5 trilioni di dollari entro 5 anni (fonte: RBC Capital Markets Report, gennaio 2018). (ANSA). Leggi l'articolo completo su ANSA.it