Economia

Bce, l'Eurozona è in ripresa graduale ma costante

Patto pesa su Pil Eurozona, si perde fino a 0,4 punti

A exterior view of the European Central Bank (ECB)

Redazione Ansa

La crescita è rimasta debole nel primo trimestre del 2024 ma le indagini recenti indicano una graduale ripresa nel corso dell'anno, trainata dai servizi: lo scrive la Bce nel nuovo bollettino economico. I segnali di "un prossimo lieve miglioramento della dinamica di crescita" sono avvalorati dall'aumento, a marzo, dell'indice del clima economico, dopo due mesi di calo. Un miglioramento generalizzato nei vari settori. Salito anche l'indicatore Pmi delle aspettative per l'attività futura, raggiungendo la media pre-pandemia, segno che "i responsabili degli acquisti continuano a prevedere una ripresa economica costante".

Il nuovo Patto di stabilità comporterà misure di consolidamento comprese, in media, tra 0,4 e 0,6 punti percentuali di Pil all'anno nel biennio 2025-2026, e potrebbero avere un impatto sulla crescita dell'Eurozona tra 0,2 e 0,4 punti ogni anno: è la stima contenuta in un approfondimento del bollettino economico Bce di aprile, dedicato all'impatto macroeconomico del nuovo Patto Ue. L'effetto maggiore sul Pil si avrà scegliendo l'aggiustamento in quattro anni, invece sarà più contenuto spalmandolo su sette anni. La flessibilità prevista dalle regole potrebbe attenuare il colpo, comporterebbe aggiustamenti più elevati in futuro.

"Il ritmo di espansione del Pil dovrebbe rimanere modesto nel primo trimestre del 2024, a causa del perdurare di uno scostamento tra il settore manifatturiero, in difficoltà, e quello dei servizi, che mostra invece maggiore capacità di tenuta. Emergono, tuttavia, timidi segnali di una ripresa graduale della crescita nel prosieguo dell'anno", scrive la Bce. In sintesi, nonostante un debole inizio d'anno, nel corso del 2024 è comunque atteso un miglioramento dell'attività economica nell'area dell'euro. "La crescita del Pil dovrebbe rafforzarsi gradualmente, alla luce del calo dell'inflazione e della robusta crescita salariale, che dovrebbero essere alla base di ulteriori aumenti dei redditi disponibili in termini reali e, quindi, dei consumi privati. Inoltre, le esportazioni dell'area dell'euro dovrebbero aumentare di pari passo con le migliori condizioni di crescita a livello mondiale", si legge nel bollettino. In particolare, i segnali arrivano dall'indice composito dei responsabili degli acquisti (Purchasing Managers' Index, Pmi), che a marzo ha raggiunto 50,3, per la forte crescita dell'attività nel comparto dei servizi. Le principali evidenze emerse dai recenti contatti della Bce con le società non finanziarie indicano un inizio d'anno sotto tono, in particolare per il settore manifatturiero, con alcune industrie che hanno risentito negativamente di scioperi e ritardi nelle spedizioni. Ciononostante, le società hanno anche riferito che il recente ciclo di smaltimento delle scorte sta terminando e che si sta osservando un modesto aumento della domanda di manufatti. Tali segnali di un prossimo lieve miglioramento della dinamica di crescita sono avvalorati dall'aumento, a marzo, dell'indice del clima economico (Economic Sentiment Indicator, Esi) della Commissione europea, dopo due mesi di diminuzione. Questo miglioramento del clima di fiducia ha interessato i vari settori in modo generalizzato.

L'adesione al nuovo Patto "comporterebbe, nel complesso, un ulteriore inasprimento delle politiche di bilancio per il biennio 2025-2026 rispetto allo scenario di base delle proiezioni di marzo 2024 formulate dagli esperti Bce", scrivono i tecnici. A seconda della durata del periodo di aggiustamento (da quattro a sette anni), gli scenari ipotizzano che i governi adottino misure di consolidamento per un valore compreso, in media, tra 0,4 e 0,6 punti percentuali del PIL nel biennio 2025-2026. Nel complesso, a livello aggregato di area euro gli scenari elaborati dagli economisti ipotizzano che il 70% del consolidamento sarà realizzato dal lato della spesa e il 30% dal lato delle entrate (in quest'ultimo caso, meno della metà sarà realizzato attraverso imposte indirette nette). Se la composizione dell'aggiustamento fosse questa, ci sarebbero solo effetti modesti sul Pil, in particolare in caso di aggiustamento su un orizzonte temporale di sette anni. La Bce sottolinea che le sue stime su aggiustamenti ed effetti sul Pil sono caratterizzati da "notevole incertezza". Tempi e composizione del consolidamento devono essere ancora concordati nei piani strutturali di bilancio nazionali, e non sono ancora noti i rischi connessi all'attuazione pratica delle regole, come ad esempio la flessibilità consentita ex post qualora i Paesi usufruissero del margine di deviazione previsto.

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