Economia

Patuelli 'problema principale economia dai rischi di Suez'

'Porterebbe a aumento dei costi poi a ripresa dell'inflazione'

Antonio Patuelli

Redazione Ansa

"Il problema principale" per l'economia "è il rischio che il conflitto mediorientale si ampli, si allarghi, e che blocchi perfino il Mar Rosso e i due canali di Suez, costringendo i commerci a circumnavigare l'Africa invece che passare da Suez". Lo ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell'Abi, a Firenze.
Secondo Patuelli "questo porterebbe forti rischi di innalzamento di costi, di ripresa di inflazione, e quindi di raffreddamento di questa tendenza" al ribasso dei tassi di mercato. 

 "'Eppur si muove', eppure i tassi stanno calando", e ancora "ieri sera i tassi europei di mercato, nonostante quello che è avvenuto in questi giorni nel Mar Rosso, erano ancora ridotti come nell'ultimo mese e mezzo",  ha affermato Patuelli.

"Che i tassi non crescano più - ha spiegato - è detto in termini ufficiali dalla presidenza della Bce, è un fatto. Io guardo quotidianamente i tassi di mercato, tutti i giorni, e i tassi di mercato nell'ultimo mese e mezzo sono già calati, sono già calati nettamente. E' calato il costo del debito pubblico soprattutto per le nuove emissioni, il rendimento dei Btp è calato, così come è calato il rendimento o costo, a seconda da dove lo si guarda, delle altre monete dell'area dell'euro. E' calato l'Irs, che è l'indice principale dei mutui, e quindi chi ha un mutuo indicizzato all'Irs adesso paga di meno, mentre chi vuol farne uno nuovo indicizzato all'Irs parte da una base più bassa rispetto a quella dei massimi del novembre scorso". 

 "L'euro è una moneta che deve sostenere un Rinascimento d'Europa, diciamo la verità" ha detto il  presidente dell'Abi. Proprio pensando al fiorino, antica e potente moneta fiorentina, ha detto Patuelli, bisogna "ricordare che l'Italia ha avuto anche monete solide plurisecolari che sono state alla base di ricchi commerci, di artigianato, di piccole attività industriali, di attività culturali e artistiche di un grande respiro europeo".
Il presidente dell'Abi, nel suo intervento, ha tracciato un parallelo tra il fiorino e l'euro. "Per fortuna - ha aggiunto - c'è stato l'euro negli anni della pandemia! Noi avremmo avuto altrimenti delle inflazioni incredibili e dei conflitti duri fra gli Stati. E per fortuna che c'è stato l'euro negli anni dell'inflazione, perché l'inflazione si è fermata al 6%, al 7% al massimo: ma noi che abbiamo memoria della seconda metà del Novecento, con la vecchia lira noi avevamo un'inflazione tripla, del 20%". 

 "Il Mes è un organismo che deve riferire anch'esso al Parlamento Europeo, con regole analoghe a quelle che la Bce applica riferendo al Parlamento Europeo" ha detto Patuelli, presidente dell'Abi, rispondendo a una domanda sulle possibilità di ricomposizione in Europa sul tema, pensando anche all'introduzione del backstop per le banche. 
"Bisogna riflettere sui contenuti - ha sottolineato -, superando i conflitti preconcetti, andando ad analizzare i testi giuridici e anche a porre in essere qualche importante innovazione". Secondo Patuelli "se al Parlamento Europeo riferisce ogni tre mesi la Banca Centrale Europea, perché non dovrebbe riferire anche chi gestisce il Mes? Qualche riflessione innovativa, non di conflitto aprioristico, ma nel merito, penso possa e debba essere sviluppata, e può essere utile per superare i conflitti guardando avanti". 
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it