Economia

Eni: Descalzi, utile 3/o trimestre il migliore della storia

Nel 3/o trimestre utile operativo di 3,01 miliardi. 'Rivediamo al rialzo le previsioni di Ebit e flusso di cassa'

Redazione Ansa

Sia l'utile operativo sia la generazione di cassa si collocano in vetta alla serie storica di risultati trimestrali. Guardando al futuro, riteniamo che l'evidente miglioramento dei fondamentali del business e i progressi strategici saranno alla base di attrattivi ritorni per gli azionisti e, coerentemente a tali prospettive, rivediamo al rialzo le nostre previsioni annuali di Ebit e flusso di cassa operativo, mentre aumentiamo il passo del programma di buyback per l'anno corrente". Lo ha detto l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, a commento dei risultati del 3/o trimestre. 

Eni in buona forma in Borsa dopo i risultati del terzo trimestre, che registrano la performance migliore della storia. Il gruppo mette a segno un utile operativo adjusted di 3,014 miliardi di euro e l'utile netto adjusted di 1,82 miliardi. A Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,9% a 15,6 euro.

Nel terzo trimestre 2023 il Gruppo Eni ha conseguito un utile operativo adjusted di 3,014 miliardi di euro. L'utile netto adjusted è stato di 1,82 miliardi. L'utile del terzo trimestre, commenta l'Eni in un comunicato, "rappresenta un risultato molto robusto, grazie al continuo miglioramento della performance industriale e nonostante la debolezza dello scenario (il prezzo del Brent e i prezzi del gas naturale in calo rispettivamente del 14% e di oltre l'80%)".

Nei primi nove mesi 2023 il Gruppo Eni ha conseguito un utile netto adjusted di competenza degli azionisti di 6,660 miliardi di euro, in riduzione del 38% rispetto ai primi nove mesi del 2022. L'utile operativo adjusted nei primi nove mesi è stato di 11,036 miliardi, in riduzione del 34% rispetto ai nove mesi 2022.

L'Eni ha rivisto al rialzo la previsione annua di Ebit adjusted a circa 14 miliardi di euro rispetto alla precedente indicazione nella semestrale di 12 miliardi di euro, riflettendo il miglioramento dello scenario, ma anche una stima migliorativa delle prestazioni industriali, che aggiungono circa 2,6 miliardi di risultato, in aumento di 0,6 miliardi rispetto alla precedente previsione. Il flusso di cassa è atteso a circa 16,5 miliardi (rispetto al precedente obiettivo nell'intervallo 15,5 - 16 miliardi). Al 30 settembre 2023 sono stati conseguiti circa l'80% della previsione annua sia di Ebit adjusted sia di cash flow. Queste proiezioni, rileva l'Eni, sono esposte alla volatilità dei prezzi degli idrocarburi. Il management stima un impatto di circa 130 milioni sul flusso di cassa per ogni variazione di 1 dollaro del prezzo del Brent (su base annua).

 


   

Eni, nel 3/o trimestre -48% di utile per calo prezzi oil&gas

E' stata la flessione del prezzo del petrolio e delle quotazioni del gas naturale in tutte le aree geografiche, con conseguente riduzione delle opportunità di trading, a ridurre del 48% l'utile operativo adjusted di Eni nel 3/o trimestre del 2023 (3,014 miliardi di euro) rispetto allo stesso trimestre del 2022. Il calo del settore Esplorazione e produzione di petrolio è stato del 39% (2,605 miliardi di euro), mentre il settore Gas è sceso del 90%, a 111 miliardi di euro. Lo rende noto Eni. Il business Enilive e Refining (-16% a 0,599 miliardi) sconta il restringimento dei differenziali greggi leggeri pesanti e una leggera flessione di Enilive. Positivo il risultato del settore Plenitude & Power (+27%). Il business della Chimica ha proseguito il negativo andamento dell'anno (una perdita operativa adjusted di 0,2 miliardi nel terzo trimestre 2023) a causa della flessione della domanda e dei deboli fondamentali dell'industria. Per queste ragioni, nel terzo trimestre 2023 l'utile netto adjusted di competenza degli azionisti Eni è stato di 1,818 miliardi di euro, in riduzione di 1,912 miliardi rispetto al terzo trimestre 2022 (-51%) per effetto del minor utile operativo e dei minori risultati delle partecipate. Il tax rate consolidato adjusted del terzo trimestre e dei nove mesi 2023 è pari al 44%, in aumento di 5 punti percentuali rispetto ai corrispondenti periodi 2022, per effetto della windfall tax sugli utili delle società del settore energia del Regno Unito in vigore dal terzo trimestre 2022, dello scenario sfavorevole e dell'impatto di oneri non deducibili del settore Esplorazione e produzione.

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