Economia

Bip: con Apax e digitale sfida big mondiali consulenza

Punta a diventare una delle prime 40 società internazionali, 600 assunzioni

Carlo Cap, AD di Bip, Nino Lo Bianco, Presidente, e Fabio Troiani, AD

Redazione Ansa

La concorrenza dei grandi marchi multinazionali della consulenza è forte, ma l'obiettivo è quello di entrare tra le prime 40 società al mondo: in Business integration partners, nata a Milano, il fondo Apax ha rilevato la quota di maggioranza da Argos e per crescere già quest'anno saranno effettuate 500 assunzioni in Italia e un centinaio all'estero.

Lo spiegano i due amministratori delegati, Carlo Capè e Fabio Troiani, che con il presidente Nino Lo Bianco mantengono quote e incarichi operativi. "Cerchiamo soprattutto neolaureati in ingegneria, economia e altre discipline per spingere sull'area digitale - spiegano Capè e Troiani - con interesse anche ad acquisizioni in Paesi come Germania e Stati Uniti, mentre Apax è già presente in Francia".

Bip guarda alla Borsa con un piano di sviluppo di lungo periodo che potrebbe portare a una quotazione entro tre o quattro anni, dopo che il fondo ha investito oltre 200 milioni per l'operazione di acquisizione della maggioranza e ha l'obiettivo di raddoppiare il fatturato del gruppo a oltre 300 milioni, anche attraverso altri 100 milioni da investire per l'espansione all'estero.

Questo esempio del 'made in Italy' che riesce a confrontarsi con i giganti internazionali è in forte crescita: in pochi anni il gruppo è passato da 60 a 1.800 dipendenti con presenza in Italia, Inghilterra, Spagna, Turchia, Brasile, Belgio, Svizzera, Stati Uniti, Emirati Arabi, Cile e Colombia. "La nostra forza è di avere un approccio molto pragmatico, riuscendo ad agganciare l'innovazione italiana specie nei settori tlc ed energia - concludono Capè e Troiani - ma ora la sfida è incentrata sul digitale, sui servizi e le soluzioni ad esso collegati".

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