Economia

Prodotti biologici nel 50% dei bar e nel 70% dei ristoranti

Indagine Fipe-Assobio-Ismea, vincono i contorni e gli antipasti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Dalla prima colazione al pranzo e alla cena, passando per l'aperitivo il biologico è entrato ormai di diritto nei pubblici esercizi. Il 50% dei bar italiani e quasi il 70% dei ristoranti hanno proposto o impiegato cibi, bevande e materie prime bio, per garantire ai propri clienti una scelta più ampia, servire cibo più salutare e qualificare la propria offerta. A rivelarlo è l'indagine Ismea realizzata in collaborazione con Fipe e AssoBio condotta su un campione rappresentativo di imprenditori, presentata oggi. Dei circa 111 mila bar, la metà ha in parte orientato la propria offerta verso referenze bio, con un'incidenza più elevata nelle città del Centro e Nord e con un numero di addetti superiore a 6; un'offerta che conta quasi il 20% di alimenti e bevande che riguarda maggiormente frutta, latte e vino. La colazione e l'aperitivo sono le occasioni più adatte all'inserimento di questi prodotti, mentre sul fronte di prezzi vengono venduti a quasi il 15% in più rispetto all'omologo convenzionale, a causa dei costi più alti per l'approvvigionamento.
    Più elevata la presenza del bio nella ristorazione, impiegato nei due terzi degli oltre 157 mila esercizi, ma ancor più al Centro Italia (76%) e nel nord Ovest (69%) e nei locali con più personale (fino all''81% con oltre 49 adetti). Prodotti che rappresentano oltre il 30% del valore degli acquisti, con punte del 42% per le verdure e del 34% per l'olio extravergine di oliva. Anche in questo caso si sconta un sovrapprezzo di quasi il 17%. Contorni e antipasti sono i piatti con più prodotti bio.
    Bene le prospettive: oltre l'80% di ristoranti e quasi la totalità dei bar confermano l'attuale politica di acquisto in termini quantitativi; e anzi il 13,5% dei ristoranti potrebbe diventare esclusivamente biologico, mentre per i bar quota scnde al 6%. "La nostra attività di analisi è sempre focalizzata a cogliere le principali tendenze nei consumi alimentari e nella ristorazione", ha dichiarato il direttore del Centro Studi di Fipe-Confcommercio, Luciano Sbraga. "Si tratta della prima indagine sul tema che ci ha dato l'opportunità di allargare il nostro sguardo anche al fuori casa", ha fatto notare il responsabile della Direzione Servizi per lo Sviluppo Rurale di Ismea. Il presidente di Assobio, Roberto Zanoni ha infine auspicato che "questa ricerca possa essere aggiornata in maniera costante per monitorare un canale di vendita e un mercato in forte espansione". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it