Economia

Via alle procedure per gli espropri per il ponte sullo Stretto

In 60 giorni le osservazioni. Protesta il Comitato Messina

Redazione Ansa

Per 60 giorni, a partire dal prossimo 8 aprile, i soggetti i cui beni sono interessati dalle procedure espropriative per il ponte sullo Stretto, potranno rivolgersi per l'assistenza con personale tecnico, previo appuntamento telefonico e fare le proprie osservazioni. Lo scrive la società Stretto di Messina annunciando la pubblicazione domani dell'avviso diretto a chi sarà espropriato.

 I cittadini interessati dovranno prenotare un appuntamento ai numeri: 06.85826210 – 06.85826230 – 06.85826270, ai seguenti “Sportelli informativi”: 

- Messina presso il Palacultura Sala Rappazzo (piano terra) sito in Viale Boccetta 373, lunedì dalle 15.00 alle 17.00; martedì e mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 ad esclusione dei giorni festivi. 

- Villa San Giovanni presso la ex sede della Pretura sita in via Nazionale Bolano 541, giovedì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00, venerdì dalle 9.00 alle 13.00, ad esclusione dei giorni festivi.

   "Al fine di garantire la più ampia diffusione delle informazioni, - spiega inoltre la società - l’avviso, corredato del piano particellare e dell’elenco ditte proprietarie, sarà pubblicato anche sui siti Internet istituzionali della Regione Calabria, della Regione Siciliana, della Stretto di Messina nonché affisso agli albi pretori dei comuni interessati dalla realizzazione dell’intervento. 

 Questa fase intermedia, legata alla pubblicazione dell’avviso, consentirà a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione relativa al piano espropri e formulare eventuali osservazioni. In tale contesto la società Stretto di Messina aprirà “Sportelli informativi” sia a Messina che a Villa San Giovanni, in spazi dedicati messi a disposizione dai rispettivi comuni, per fornire il supporto necessario per l’analisi della documentazione".

 "Non me ne vado, ma nemmeno per idea": Mariolina De Francesco, che sarà espropriata della casa nella quale con marito e figlie ha vissuto per 23 anni sulla sponda messinese dove dovrebbe sorgere un pilone del ponte sullo Stretto è battagliera e ribadisce: "se la mia casa la dovessi cedere per un ospedale oncologico per i bambini la cederei, ma non per una cosa inutile come questa".

E se il ponte si dovesse comunque fare? "Vivremmo per anni in mezzo ai cantieri in Calabria e in Sicilia. Ma non solo: lo Stretto di Messina non si deve toccare; come ha detto il National Geographic nel settembre del 2022 la spiaggia di capo Peloro è la più bella spiaggia italiana dal punto di vista naturalistico. L'articolo 9 della Costituzione dice che le zone ricche di biodiversià e pregio naturalistico sono intoccabili. E la regione Sicilia nel 2001 ha fatto decreto nel quale dice che la zona di capo Peloro è zona di pregio che va salvaguardata. La stessa regione che ora gli da i miliardi...". 

Fatti i conti dunque prima degli espropri dovranno passare 2 mesi e quindi se ne parla a giugno. Protesta intanto il comitato cittadino messinese 'Invece del ponte': "Uno sportello informativo, aperto un paio d'ore al giorno per tre giorni la settimana, con un appuntamento da concordare telefonando a Roma, è il massimo che Ciucci concede alle famiglie che temono per il loro futuro. L'amministrazione messinese invece di tutelare i cittadini si mette al servizio di una società privata: non può funzionare così, avete fatto male i vostri conti". La società Stretto di Messina punta intanto chiaramente ad un accordo bonario con i proprietari. Ma, nel caso non si fosse d'accordo, ad esempio con la cifra proposta, ci si potrà rivolgere anche ad un tribunale.

"Per 60 giorni, a partire dal prossimo 8 aprile, - scrive la società - i soggetti i cui beni sono interessati dalle procedure espropriative per il ponte sullo Stretto, potranno rivolgersi per l'assistenza con personale tecnico, previo appuntamento telefonico e fare le proprie osservazioni". Ecco come funziona l'iter dalle slides fornite dalla Stretto spa: Stretto di Messina pubblica l'avviso di avvio del procedimento. Per 60 giorni i soggetti interessati possono prendere visione degli elaborati e presentare osservazioni. Il Cipess approva il progetto definitivo e viene dichiarata la pubblica utilità. Arriva la comunicazione diretta ai soggetti coinvolti dall'attività di esproprio. A questo punto si parte con l'avvio della fase espropriativa. I soggetti coinvolti possono fornire ogni elemento utile per determinare il valore del bene. Stretto di Messina promuove la procedura bonaria con l'obiettivo di salvaguardare l'interesse delle parti. Per i terreni, entro 60 giorni dall'accordo bonario sarà corrisposto l'80% dell'indennità. Il restante 20% sarà erogato al rogito. Al versamento dell'80% si ha l'immissione in possesso. Il trasferimento della proprietà avviene al rogito notarile. Per i soli terreni, in caso di non condivisione dell'indennità, potrà essere avviata la procedura di occupazione anticipata anche prima dell'accordo bonario. Per i fabbricati l'indennità terrà conto anche di tutti gli oneri necessari al rilascio. In caso di non accordo, - conclude la società - l'espropriato può chiedere la determinazione dell'indennità in via amministrativa o giudiziale.


   

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