Economia

Bus e metro a singhiozzo per lo sciopero dei mezzi

Sindacati, adesioni alte a Torino, Bologna e Roma

Una giornata di sciopero nel trasporto pubblico locale in una immagine di archivio

Redazione Ansa

Primo sciopero nazionale dell'anno dei mezzi pubblici con diversi disagi nelle città da Nord a Sud della Penisola per la riduzione delle corse di bus, tram e metro. Durante lo stop di 24 ore il sevizio è stato garantito nelle fasce di legge: da inizio del servizio diurno alle 8.30 e dalle 17 alle 20. A proclamare la protesta i sindacati di base Cobas Lavoro Privato, Cub Trasporti, Usb, Adl, Sgb, Associazioni lavoratori Cobas e Orsa, che rivendicano per gli autoferrotranvieri aumenti di stipendi "dignitosi" con un salario minimo a 10 euro l'ora, una riduzione dell'orario di lavoro da 39 a 35 ore settimanali ma anche più tutele e sicurezza sul luogo del lavoro e più diritti.

A livello territoriale sono "decisamente incoraggianti" i dati riguardo le adesioni dello sciopero, affermano le sigle sindacali. Punte molto alte si sono registrate a Torino e Bologna con adesioni del 75%, quindi a Roma col 70% dove la Roma Lido è rimasta chiusa, e corse della metro e degli autobus ridotte.

Nella capitale si sono viste scene di turisti e pendolari all'assalto di qualche bus di passaggio nelle vie del centro. A Milano il dato parziale risulta intorno al 30-40% del personale di superficie e così anche nell'intera provincia milanese. Chiusi alcuni tratti della Linea 2 della metropolitana. Servizio regolare, invece, per il Malpensa Express, che collega il capoluogo lombardo con l'aeroporto, e per Trenord.

A Napoli ferme Cumana e Circumfllegrea, mentre a "singhiozzo" Linea 1 della metro e le tre funicolari: Mergellina, Centrale e Montesanto. Nella stessa giornata ci sono stati dei disagi anche per chi doveva volare dagli aeroporti di Brindisi, Bologna e Verona a causa di uno sciopero, dalle 13:00 alle 17:00, dei controllori di volo Enav di questi aeroporti.

Guardando oltre i trasporti, nelle prossime settimane ci potrebbe essere un nuovo sciopero del terziario e del turismo se non sarà rinnovato il contratto di settore. "Se le controparti del commercio e del turismo non cambieranno rotta entro le prossime settimane sarà inevitabile mettere in cantiere una ulteriore mobilitazione", minaccia la Uiltucs.

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