(ANSA) - GENOVA, 11 OTT - "Il 30% di quanto viene trasportato
oggi via mare è petrolio e il 2023 con i ritmi attuali
polverizzerà con una media mensile di oltre 102 milioni di
barili ogni precedente dato sulla produzione di petrolio, a
fronte dei 94,2 milioni di barili mensili del 2021", a dispetto
della transizione energetica e le ipotesi sul consumo dei
consumi di petrolio. E' "il dato choc", come è stato definito,
emerso dal convegno organizzato dal Gruppo Giovani di Assagenti,
l'associazione degli agenti marittimi di Genova, nell'ambito
della Genoa shipping week. "Fra proclami sulla transizione e
realtà di mercato - ha sottolineato Ennio Palmesino, uno dei
decani fra i broker marittimi del settore tanker - si consuma la
grande contraddizione e in parte il grande falso: le incertezze
alimentate da previsioni che si stanno rivelando errate hanno
rallentato gli investimenti in un settore, quello del trasporto
di petrolio, che non alimenta solo i consumi energetici, ma
fornisce anche (con una quota pari al 50% del trasportato) la
materia prima essenziale per molteplici filiere industriali
strategiche".
E il rallentamento ha significato meno ordini per la
costruzione di navi petroliere con un portafoglio ordini dei
cantieri che garantirà a malapena nei prossimi anni un
incremento annuo del 5% nell'offerta di trasporto via mare, è
l'altro dato sottolineato da Palmesino. "Se l'obiettivo del
nostro convegno era - ha concluso il presidente del Gruppo
giovani di Assagenti, Gian Alberto Cerruti - quello di valicare
il pericoloso confine del politically correct, il risultato è
stato centrato e non a caso da una categoria, come quella degli
agenti marittimi, che ogni giorno si confronta con la realtà,
quella vera, dei traffici marittimi". (ANSA).
Agenti marittimi, 'produzione petrolio polverizza ogni record'
Convegno Assagenti, 'dati choc sulla transizione ecologica'