Economia

Confindustria: produzione giù col caro-gas e la stretta Bce

Il Centro studi, prestiti più costosi, faro su liquidità imprese

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 26 NOV - L'industria italiana ha retto grazie al calo dei prezzi del gas e alle misure di sostegno, ma nel quarto trimestre, con i prezzi del metano tornati a salire, si rischia un calo: gli indicatori qualitativi sono nel complesso negativi". Lo scrive il Centro studi Confindustria nella nota 'Congiuntura Flash', che oltre a rilevare il peggioramento del quadro internazionale si sofferma sulla tendenza al rialzo dei prezzi del gas dopo la correzione di ottobre, che rischia di innescare "una caduta marcata nei prossimi mesi".
    Un altro fattore critico sono inoltre le condizioni finanziarie che si vanno inasprendo con il rialzo dei tassi da parte della Bce per frenare l'inflazione. Il rialzo dei tassi della Bce - scrive il Csc - costituisce "un'altra zavorra sui costi delle imprese", e rischia di "peggiorare lo scenario, almeno nel breve periodo". Inoltre "è preoccupante" la rapida flessione della liquidità" delle imprese sommata a un onere del debito che "assorbirà una quota crescente del fatturato delle aziende". (ANSA).
   

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