Economia

Pnrr: Abi, banche pronte, evitare proliferazione misure

Sabatini dopo incontro a Palazzo Chigi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 NOV - "Le banche operanti in Italia e l'Associazione Bancaria prendono con estrema serietà l'impegno che l'opportunità del Pnrr comporta e lavorano per contribuire al meglio alla realizzazione del Piano" ma bisogna evitare il proliferare delle misure di agevolazione e canalizzare gli incentivi. Lo afferma il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini che, con il vice direttore generale vicario, Gianfranco Torriero, ha partecipato oggi all'incontro convocato dalla Presidenza del Consiglio e presieduto dal Ministro per gli affari europei, il sud e le politiche di coesione e il Pnrr.
    "Il Pnrr affida alle banche diversi compiti" ha detto il direttore Sabatini "tra questi, in particolare, la prestazione di garanzie per consentire alle imprese di partecipare alle gare di appalto; l'erogazione di finanziamenti per consentire alle stesse imprese di aprire i cantieri in attesa dei contributi pubblici ovvero per realizzare investimenti complementari alle opere previste dal Piano; canalizzare gli incentivi pubblici verso le imprese beneficiarie. Per massimizzare il contributo delle banche nell'attuazione degli investimenti connessi al Pnrr è urgente rafforzare e ampliare gli strumenti di garanzia a favore delle imprese per migliorarne il merito di credito, facendo perno sul Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi, utilizzare al meglio gli strumenti per erogare i contributi a fondo perduto sul modello della "Nuova Sabatini" e i finanziamenti agevolati, eventualmente associati a finanziamenti bancari, prendendo in questo caso a modello il Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti (Fri)".
    "Affinché tali misure possano sviluppare al meglio il loro potenziale" ha proseguito Sabatini "è necessario che i diversi strumenti finanziari funzionino in maniera omogenea per tipologia di obiettivo, evitando la proliferazione di misure agevolative con la conseguente polverizzazione delle risorse disponibili e la maggiore difficoltà a canalizzare gli incentivi verso i beneficiari finali, in tempi compatibili con l'urgenza di favorire la ripresa economica." ha aggiunto il direttore generale. (ANSA).
   

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