Economia

Borsa: Europa debole, pesano titoli di Stato, Milano -1,25%

Effetto Fed su mercati e futures, spread scende a 215 punti

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 03 NOV - Mercati deboli in Europa all'indomani della decisione della Fed di alzare i tassi dello 0,75% e delle parole dal presidente Jerome Powell sui prossimi rialzi. La peggiore è Madrid (-2,04%), preceduta da Francoforte (-1,65%), Parigi (-1,3%), Milano (-1,25%) e Londra (-0,56%).
    Negativi i futures Usa dopo il tonfo della vigilia (Dow Jones -1,55% e Nasdaq -3,36%) e tensione sui titoli di Stato, con il rendimento dei Btp italiani in rialzo di 15,9 punti al 4,439% e quello dei Bund tedeschi in crescita di 15,3 punti al 2,283%. Ne consegue una riduzione del differenziale tra i due titoli decennali a 215,1 punti. In rialzo il dollaro a 1,025 euro, 148,22 yen e 89,44 penny, mentre tra le materie prime cede il petrolio (Wti -1,5% a 88,61 dollari al barile) mentre si impenna il gas (+3,87% a 130,73 euro al MWh) per le consegne di dicembre. In calo dell'1,95% il grano tenero a 829,5 dollari per 5mila staia, mentre il grano duro cede l'1,41% a 927 dollari. In calo l'oro (-0,11% a 1.619,1 dollari l'oncia), in lieve rialzo il ferro (+0,4% a 634 dollari la tonnellata) e l'acciaio (+0,11% a 3.497 dollari la tonnellata).
    Le vendite colpiscono i produttori di auto all'indomani delle vendite in Europa, da Bmw (-5,36%) a Volkswagen (-2,9%), da Renault (-4,49%) a Volvo (-3,5%) e Stellantis (-3,8%), dopo la trimestrale, diffusa nella vigilia a Ferrari (-0,89%). Sotto pressione i produttori di semiconduttori Asml (-4,25%) e Stm (-2,28%). In campo bancario poco mosse Unicredit (+0,11%) e Intesa (+0,17%) alla vigilia dei conti, mentre scivola Mps (-3,55%), congelata anche al ribasso, nel giorno dell'esercizio dei diritti inoptati a seguito dell'asta che si è chiusa ieri.
    Sprint di Tim (+3,59%) in Piazza Affari spinta da ipotesi su una cessione di una quota una quota della divisione EnterpriseCo, oggetto di una precedente offerta da parte di Cvc o, in alternativa, sull'ipotesi di un'Opa 'collettiva' di Cdp, Vivendi, Kkr e Macquarie, per separare poi le attività commerciali dalla rete. (ANSA).
   

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